(ANSA) - PALERMO, 18 DIC - "Come rappresentati della
componente di diritto privato del Servizio sanitario nazionale e
regionale non possiamo che plaudire alla sospensione della
disciplina concorrenziale in sanità, finalizzata ad una sua
revisione complessiva. Un intervento opportuno e non rinviabile
sul quale, tuttavia, abbiamo letto tutto, meno che la verità".
Barbara Cittadini, presidente Aiop Sicilia e vicepresidente
nazionale, commenta così l'approvazione della Legge annuale per
il mercato e la concorrenza 2023, avvenuta in doppia lettura al
Senato.
In particolare, l'articolo 36, sospende l'efficacia delle
disposizioni in materia di accreditamento e stipulazione di
accordi contrattuali con il Ssn fino agli esiti del Tavolo di
lavoro per lo sviluppo e l'applicazione del sistema di
accreditamento nazionale e, comunque, non oltre il 31 dicembre
2026. "Quando la narrazione, dalla Sicilia all'intero Paese,
ruota attorno a concetti come "oligopolio" e parifica questa,
indispensabile, misura a quelle relative alle concessioni
balneari o ai trasporti locali - osserva Cittadini -, trascura
colpevolmente la natura, l'assetto regolatorio e le
caratteristiche proprie dei nostri Ssr, che non sono strutturati
in base a criteri di mercato ma a criteri di servizio pubblico
di erogazione delle prestazioni a carico dello Stato; La
conseguenza è che, con la Legge 118/2022, contrariamente e
insanabilmente in contrasto rispetto a quanto previsto dalla
direttiva europea, che esclude dal proprio ambito di
applicazione i servizi sanitari, ad essere messo a gara è il
diritto alla salute di tutti". "Come imprenditori non possiamo,
ontologicamente, essere contrari al concetto di concorrenza.
Siamo - precisa la dirigente Aiop - contrari a regole e criteri
indefiniti e manifestamente illogici. Criteri, in questo caso,
potenzialmente pericolosi in termini di qualità di prestazioni e
cure che siamo in grado di erogare alla popolazione, alla quale
non potremo nemmeno più assicurare continuità assistenziale.
Quando la concorrenza implica, ad esempio, una gara a ribasso
con sconti tariffari si traduce, inevitabilmente, in una
riduzione della qualità delle cure garantite agli utenti.
Soprattutto se si legge tutto questo nell'ottica di un sistema
nel quale gli erogatori sono remunerati sulla base di tariffe
datate e anacronistiche e soggetti a tetti di spesa che,
quest'anno, per la prima volta dopo oltre 12 anni, sono stati
lievemente rivisti".
"Quando parlo di rischio per la continuità assistenziale -
aggiunge Cittadini - mi riferisco, anche, alla possibilità che
sia leso il diritto alla libera scelta del luogo di cura da
parte dei pazienti che, da un giorno all'altro, potrebbero
essere costretti a spostarsi dal luogo di cura prescelto,
dirottati - non per loro volontà - verso altre strutture.
Noi, come strutture siciliane dirette destinatarie di questi
interventi, siamo, come sempre, disponibili a collaborare con
l'Assessorato, che già aveva istituito un gruppo di lavoro sul
tema, affinché si riesca a salvaguardare la sostenibilità di
tutte le strutture, che operano ingenti investimenti tecnologici
al fine di assicurare i più alti standard di efficacia delle
cure", conclude Barbara Cittadini. (ANSA).
Aiop, bene sospensione disciplina concorrenziale in Sanità
Cittadini: "evitare gare al ribasso sulla salute dei cittadini"