Sicilia

Lo "Zampogna Fest" ad Agrigento Capitale Italiana Cultura

Nel quartiere di San Girolamo le note di 22 musicisti

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 06 GEN - "Agrigento si appresta, in questo 2025, a far conoscere ai turisti nazionali e internazionali il proprio straordinario patrimonio culturale e ringrazio chi ha proposto lo Zampogna Fest che ha aperto un meraviglioso anno, portando la musica popolare tradizionale in questo centro storico bellissimo e che tutti ci invidiano".
    Lo ha detto Francesco Miccichè, sindaco della città che dal primo gennaio è la Capitale italiana della Cultura, mentre i musicisti - ventidue, provenienti da ogni parte della Sicilia - invadevano con le loro note gioiose il quartiere di San Girolamo, grazie a uno strumento musicale che, ha sottolineato il Sindaco, "rappresenta la nostra tradizione, una cultura popolare, natalizia ma anche pastorale".
    È stato così valorizzata, come ha affermato anche il questore, Tommaso Palumbo "una delle zone più affascinanti del centro storico, meno conosciute dal turismo e fors'anche un po' abbandonata dagli agrigentini".
    A proporre al Comune lo Zampogna Fest è stata l'associazione Sikania in movimento, presieduta da Alfio Leocata - dichiarato Tesoro umano vivente del Reis come suonatore di friscalettu - e con la direzione artistica di Berta Ceglie, attrice e regista di fama. Prima dei concerti itineranti lungo la via Atenea e a San Girolamo, dove si trova un magnifico presepe, si era svolto nel Seminario Vescovile, un convegno dal titolo Zampogne: tradizioni, costruzione e suoni della cultura popolare, con l'intervento di Sergio Bonanzinga, ordinario di etnomusicologia dell'Università di Palermo, sulla filogenesi di questo strumento musicale. Coinvolgendo Rosario Altadonna - polistrumentista messinese che, per primo, nell'aprile scorso, si è laureato in cornamusa -, lo studioso ha mostrato flauti doppi e tripli e vari tipi di zampogna.
    "Abbiamo riannodato - ha detto Bonanzinga - i fili della memoria permettendo a un suono antico di vivere ancora nel presente. Ed è importante che questa riflessione storico-critica sullo strumento si sia svolta nell'Agrigento Capitale della Cultura".
    (ANSA).
   

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