E' un delitto maturato nella sfera personale quello sfociato ieri, intorno alle 15, in una sparatoria in piazza Palestro a Catania. Ad uccidere Giuseppe Francesco Castiglione, 21 anni, è stato un ventenne, Calogero Michael Romano, ex compagno dell'attuale fidanzata della vittima. Dalla relazione tra il ventenne e la giovane era nato un bambino.
Ci sarebbe stato un incontro tra i due uomini che hanno animatamente discusso sulla nuova relazione in piazza Palestro, dove il ventenne sarebbe arrivato a bordo di uno scooter, che sarebbe degenerata. A quel punto l'assassino ha impugnato una pistola di piccolo calibro, una 6,35, e avrebbe esploso contro il 'rivale' almeno sei colpi, cinque dei quali hanno centrato la vittima alle spalle, ledendo organi vitali come i polmoni e la milza. Sul posto la polizia ha trovato sei ogive e un bossolo inesploso.
Soccorso da personale del 118, Romano è stato trasportato, in codice rosso, all'ospedale Garibaldi Centro dove è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Ma nella notte le sue condizioni si sono aggravate ed è morto poco prima delle sei di oggi.
Al ventenne, che ieri sera si era costituito ai carabinieri di Misterbianco, sapendo di essere ricercato dalla polizia che lo aveva identificato, nella notte è stato notificato un fermo emesso d'iniziativa dalla Squadra mobile della Questura per tentato omicidio aggravato. Reato che sarà modificato dalla Procura, che coordina le indagini della polizia con l'aggiunto Fabio Scavone, in omicidio aggravato premeditato. Il fermato negli uffici della squadra mobile avrebbe ammesso di essere l'autore del delitto e ha spiegato il movente legandolo alla nuova relazione che la sua ex e madre del loro figlio aveva intrapreso con il 21enne. La Procura gli contestata l'omicidio premeditato perché il 20enne è andato in piazza Palestro con una pistola, arma che non ha fatto ritrovare, né ha spiegato come ne fosse entrato in possesso.
La sparatoria di ieri a Catania richiama quella avvenuta nella stesso luogo, piazza Palestro, per un movente analogo il 20 dicembre nel 2017 quando, al culmine di una lite collegata a una ragazza, l'allora 18enne Danilo Guzzetta ferì mortalmente con un colpo di pistola il 21enne Enzo Carmelo Valenti. La vittima morì dopo il ricovero all'ospedale Vittorio Emanuele. Anche in quel caso l'omicida si costituì, ma alcuni giorni dopo, alla polizia. Sul posto della sparatoria ieri sono intervenute pattuglie delle Volanti della Questura dopo la segnalazione arrivata alla sala operativa.
I rilievi sul posto sono stati eseguiti da agenti della Scientifica. La squadra mobile, che indaga, coordinata dalla Procura, ha visionato anche i video dei sistemi di sorveglianza della zona. Visto il calibro della pistola e la dinamica del delitto, gli investigatori hanno quasi subito escluso che l'omicidio potesse essere maturato in ambienti della criminalità organizzata, virando le indagini sulla sfera personale della vittima.
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