Sicilia

Medicina: premiato progetto cura artrite Policlinico Catania

Selezionato da Fondazione Gimbe tra partecipanti al bando Roche

Medicina: premiato progetto cura artrite Policlinico Catania

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANIA, 07 MAR - Individuare la terapia più appropriata per curare l'Artrite Idiopatica Giovanile e raggiungere uno stato di malattia inattiva nel più breve tempo possibile. E' l'obiettivo di uno studio dell'azienda ospedaliero-universitaria 'Rodolico-San Marco' di Catania, guidata dal direttore generale Gaetano Sirna, selezionato dalla Fondazione Gimbe tra i 10 progetti premiati con 30 mila euro ciascuno nell'ambito del Bando 'Roche per la ricerca clinica - A supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca'.
    Gli altri nove Enti vincitori coinvolti provengono da Friuli Venezia-Giulia, Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte. Il data manager selezionato svolgerà per 12 mesi attività di ricerca clinica nell'azienda ospedaliero universitaria etnea, dove avrà l'opportunità di consolidare le proprie competenze per gestire al meglio lo studio clinico e conseguire risultati importanti in termini di miglioramento della qualità della ricerca stessa e della sicurezza dei pazienti che vi partecipano.
    Lo studio intende individuare la scelta terapeutica vincente volta ad evitare l'estensione del danno e l'eccessiva medicalizzazione, diminuire il grado di disabilità e portare al miglioramento della qualità di vita dei pazienti e familiari. Il progetto è stato seguito da Patrizia Barone, responsabile del Centro di Riferimento Regionale per la Prevenzione, Diagnosi e Cura delle Malattie Rare Reumatologiche del bambino
delll'Unità Operativa Complessa di Broncopneumologia Pediatrica dell'Azienda catanese.
    "Il progetto - dice Barone - è coordinato da Pronto, network di ricerca internazionale fondato nel 1996 da due medici del Gaslini, Alberto Martini e Nicolino Ruperto ed è condotto nei centri di ricerca con sede in Italia. L'obiettivo è verificare l'efficacia di due strategie confrontando la loro capacità di indurre la remissione clinica della malattia". (ANSA).
   

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