(ANSA) - MESSINA, 22 APR - "Quando l'abbiamo portata fuori
dalla stanza, ha capito che stava andando a casa e si è messa a
piangere", racconta Antonio Versace, il coordinatore del Covid
Hospital di Messina. E non cela l'entusiasmo: "Oggi è il giorno
più bello".
"Di speranza e di resistenza", sottolinea ancora Versace il
medico che l'ha avuta in cura. Di certo, al Covid del
Policlinico di Messina erano ormai note le sue grida se per caso
la sera gli infermieri dimenticavano di portarle il latte coi
biscotti: "C'ha dato filo da torcere", ammette Versace. E guai
pure se non le mettevano in carica lo smartphone almeno tre o
quattro volte al giorno: passava le giornate sentendo, a turno,
il figlio Eugenio Ceratti, anche lui medico, direttore
dell'ospedale di Patti, la nuora, i nipoti.
Era arrivata in ospedale lo scorso 22 marzo, dopo essere
rimasta senza cure per due settimane nella casa di risposo "Come
d'incanto", ormai nota nell'area dello Stretto perché è stata
finora il primo e più numeroso focolaio in città. Erano 71 gli
ospiti della struttura per anziani di via Primo Settembre, di
questi, 63 sono risultati positivi e 23 sono morti. Un risultato
pesante considerando che in tutta la provincia di Messina i
morti per il virus sono in tutto 42. Per questo il caso della
centenaria appare ancora più sorprendente. Ma già all'arrivo al
Policlinico, le sue condizioni erano non così preoccupanti, a
parte la disidratazione e la scarsa mobilità: segno delle scarse
cure ricevute nelle ultime settimane dentro la struttura da dove
proveniva, posta in quarantena per i sospetti contagi, prima che
gli ospiti, con scarsa celerità, fossero trasferiti.
Prima di arrivare in ospedale non aveva ricevuto cure, ma non
era cardiopatica e non assumeva farmaci importanti. Alla
radiografia risultava un addensamento lieve ai polmoni. Così
quando il 28 marzo ha compiuto cent'anni, infermieri e medici
del Policlinico le hanno organizzato una festa in
videocollegamento con il figlio, Eugenio. "Alla fine si era
stancata - racconta ancora Versace - voleva sapere soprattutto
se uscendo da qui sarebbe andata a casa o in un altro ospedale".
Nonna Cettina è stata trasferita in una clinica privata, come
tutti gli altri pazienti anziani dimessi dal Covid, per seguire
una riabilitazione specifica. Ma non sarà più in isolamento, e
ha già visto il figlio, all'uscita dall'ospedale. Dove ad
attenderla c'erano pure le telecamere a registrare il grande
applauso che le hanno offerto medici ed infermieri. (ANSA)
A cento anni sconfigge il virus, dimessa da ospedale
Contagiata in casa riposo Messina con altri 62 anziani, 23 morti