Sicilia

Fondazione Giglio, coordinatore studio su sclerosi multipla

La sperimentazione mira a preservare gli arti superiori

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 26 OTT - La Fondazione Istituto G. Giglio di Cefalù è stata scelta per guidare circa dieci, tra i centri neurologici più avanzati d'Italia, nello sviluppo dello studio O'HAND che coinvolge pazienti con la sclerosi multipla primariamente progressiva in fase avanzata.
    "Lo studio O'Hand è un protocollo - ha spiegato il responsabile dell'unità operativa di neurologia, Luigi Grimaldi - in cui l'anticorpo monoclonale ocrelizumab, già approvato in Italia per la cura della sclerosi multipla recidivante remittente (SM RR) e primariamente progressiva (SM PP) con attività radiologica d'infiammazione cerebrale, verrà somministrato a pazienti affetti da SM PP in fase avanzata (specialmente a carico degli arti inferiori) nel tentativo di impedire il coinvolgimento ascendente delle loro braccia e indipendentemente dalla presenza o meno di infiammazione cerebrale.
    "Questo studio - ha aggiunto Grimaldi che è anche il responsabile centro per la diagnosi e cura delle malattie demielinizzanti di Cefalù - è particolarmente importante perché è rivolto a una fascia di pazienti che finora non ha trovato alcun trattamento per questa forma puramente degenerativa della SM in cui gli ormai numerosi e potenti farmaci antinfiammatori disponibili (oltre una ventina) non possono agire per mancanza del substrato patologico. La degenerazione (tecnicamente chiamata apoptosi) non è infatti infiammatoria e si è rivelata negli ultimi decenni come il "Sacro Graal" della biologia umana: nessuno sa come decifrarla o è riuscito a trovare un modo per affrontarla".
    Soddisfatto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Abano, per la scelta della Neurologia dell'Istituto di Cefalù quale guida di uno studio internazionale come l'O'Hand. "Scelta - ha detto Albano - che conferma la qualità dell'assistenza che viene fornita dall'Istituto e premia l'indirizzo di puntare all'eccellenza sanitaria per contribuire alla riduzione della mobilità passiva ma soprattutto per poter offrire ai pazienti con SM PP siciliani un farmaco altrimenti di non semplice ottenimento". (ANSA).
   

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