Sicilia

Ismett: percorso cure oncologiche per le neoplasie dell'esofago

I benefici per il paziente sono molto importanti

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 20 GEN - Un intervento di esofagectomia per via mini-invasiva unito ad un percorso di cure oncologiche.
    IRccs Ismett - grazie alla nascita all'interno del centro trapianti della Divisione Upmc Hillman Cancer Center - è adesso in grado di fornire trattamenti di cura integrati per la cura delle neoplasie toraciche incluse quelle dell'esofago e giunto esofago gastrico. Il primo paziente che ha potuto accedere a questo percorso è un uomo siciliano di 56 anni che ha effettuato 4 cicli di chemioterapia in Ismett e, dopo poco più di due mesi dalla diagnosi di neoplasia esofagea, è stato sottoposto a intervento di esofagectomia mini-invasiva per via toracoscopica e laparoscopica. "L'intervento di esofagectomia mini-invasiva, ovvero l'asportazione radicale dell'esofago, è un intervento molto complesso che viene effettuato attraverso piccoli accessi millimetrici a livello del torace e addome, invece delle grosse incisioni tradizionali. Prevede la rimozione completa dell'esofago e la sua sostituzione con una parte dello stomaco o intestino e può durare anche 6-7 ore. Questo tipo di operazione viene effettuato in pochissimi centri in tutta Italia, fra questi appunto Ismett. Il nostro paziente - sottolinea Alessandro Bertani, responsabile del programma di Chirurgia Toracica di ISMETT - è stato dimesso sette giorni dopo l'intervento e ha ripreso una regolare attività. Le indagini istologiche definitive hanno confermato un ottimo risultato finale di cura della neoplasia".
    Gli interventi di esofagectomia mini-invasiva, di elevata complessità tecnica, sono stati sviluppati proprio al Centro Medico dell'Università di Pittsburgh, partner di Ismett. I benefici per il paziente sono molto importanti, in quanto è in grado di riprendere una normale attività di vita e di essere dimesso in pochi giorni. Il dolore è ridotto rispetto ad un intervento tradizionale e la riabilitazione post-operatoria più spedita. In aggiunta, il paziente è in grado di riprendere le terapie ed i trattamenti oncologici in tempi ridotti rispetto ad un paziente operato per via tradizionale. "Le neoplasie all'esofago sono epidemiologicamente più rare rispetto ai tumori del polmone - spiega Sergio Rizzo, responsabile del Servizio di Oncologia Medica di Upmc Hillman/Ismett - e si giovano di una combinazione multimodale di trattamento che offre i migliori risultati di sopravvivenza per il paziente e la possibilità di essere seguiti in un unico centro garantisce la presa in carico completa prima e dopo l'intervento" . (ANSA).
   

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