(ANSA) - PALERMO, 31 GEN - Da novembre ad oggi l'unità di
neonatologia e terapia intensiva neonatale dell'azienda
ospedaliera Villa Sofia Cervello di Palermo ha ricoverato 42
neonati affetti da bronchiolite, malattia tipica dei primi due
anni di vita, che può provocare insufficienza respiratoria anche
grave. "Sono stati destinati 4 posti letto, che in alcuni
frangenti sono stati elevati a 6 - si legge in una nota
dell'azienda -.
"Quest'anno l'epidemia da virus respiratorio sinciziale è
particolarmente violenta - spiega Fabio Giardina, responsabile
dell'unità di neonatologia con Utin dell'azienda - a causa del
cosiddetto debito immunologico, causato dalla chiusura delle
attività scolastiche e sociali in generale, negli ultimi tre
anni di pandemia Covid19, e dall'utilizzo delle mascherine, che
hanno impedito la circolazione virale, aumentando enormemente,
dunque, la quantità di soggetti recettivi al virus. Il contagio
nei neonati e lattanti - sottolinea lo specialista - avviene
tramite via aerea da soggetti più grandi, adulti, ma soprattutto
da bambini scolarizzati di età maggiore tra 3 e 10 anni, che
presentano normali sintomi influenzali, i quali trasmettono
l'infezione ai fratellini più piccoli o a neonati e lattanti con
cui sono a contatto". I sintomi che devono indurre i genitori a
sospettare una bronchiolite sono: comparsa di rinorrea
(secrezioni dal naso), tosse, respiro sibilante e difficoltà a
respirare (dispnea), accompagnati da rifiuto dall'alimentazione.
Può essere presente anche uno stato febbrile con rialzo della
temperatura corporea. (ANSA).
Salute: 42 ricoveri bronchiolite ospedale "Villa Sofia Cervello"
Da inizio novembre in unità neonatologia nosocomio Palermo