(ANSA) - PALERMO, 09 OTT - Le eccellenze di Santa Margherita
di Belìce, Terra del Gattopardo, insieme alla tradizione
gastronomica del territorio belicino, sono stati gli
"ingredienti" del successo del quarto incontro dell'Association
Disciples d'Auguste Escoffier - Delegazione Sicilia - guidata da
Giovanni Lorenzo Montemaggiore. Palazzo Filangeri di Cutò ha
ospitato la cerimonia d'intronizzazione, ala presenza del
sindaco di Santa Margherita di Belìce, Gaspare Viola, e degli
assessori al Turismo e all'Agricoltura, Deborah Ciaccio e
Francesco Santoro.
"La promozione dei prodotti enogastronomici identitari del
nostro territorio - aggiunge il sindaco Gaspare Viola - riveste
un ruolo fondamentale non solo per valorizzare la nostra
tradizione, ma anche per sostenere lo sviluppo economico e
sociale della nostra comunità. I prodotti tipici, frutto della
passione e del sapere tramandato di generazione in generazione,
rappresentano la nostra storia, la nostra cultura e il nostro
legame con la terra. Vanno di pari passo con la promozione del
turismo di qualità".
"In qualità di assessore - sottolinea Deborah Ciaccio- ho
puntato tantissimo sullo sviluppo del segmento del Turismo
enogastronomico, ottenendo risultati importanti. La tavola del
Gattopardo, grazie all'importante lavoro svolto, ha ottenuto il
riconoscimento di Ambasciatrice dell'identità siciliana. Oggi
per noi la Cucina del Gattopardo si conferma occasione
imperdibile di valorizzazione del territorio attraverso la
naturalità delle produzioni agricole autoctone".
Gli studenti e docenti dell'Istituto Alberghiero "Virgilio
Titone" di Castelvetrano hanno messo a tavola, le delizie del
territorio belicino tra cui le dolci siringate, prodotto De. Co.
Di Santa Margerita di Belìce, a cura del pastry chef Michele
Ciaccio. Infine lo chef gastronomo, Calogero Fazio ha creato
"l'arancina del Gattopardo". Con, al suo interno, la Vastedda
del Belìce Dop e il ficodindia, simbolo iconico del comune
margheritese. (ANSA).
A Santa Margherita Belìce di scena la Cucina del Gattopardo
Cerimonia per 17 chef, tra le specialità siringate e arancine