Due milioni di visitatori dalla riapertura, 200 eventi e concerti ogni anno, 300 artisti, 200 startup cresciute al suo interno che hanno raccolto 260 milioni di euro, 70 partner, oltre 500 posti di lavoro creati, più di 70.000 follower su Facebook e 60.
L'amministratore delegato Massimo Lapucci le definisce "un unicum, un modello replicabile". Per aprirle e farle partire la Fondazione Crt ha investito più di 100 milioni di euro, utilizzando esclusivamente risorse finanziarie derivanti dagli extra rendimenti generati in quegli anni, senza attingere dal patrimonio. Nate nel 1895 come stabilimento per la manutenzione dei treni, per un secolo le Ogr - Officine Grandi Riparazioni hanno rappresentato un'eccellenza nel campo della manutenzione di locomotive e vagoni ferroviari. Nel secondo dopoguerra furono adibite alla manutenzione delle automotrici, ma nei primi anni '90 furono chiuse. Per più di 20 anni sono rimaste abbandonate, rischiando persino la demolizione. "E' stata una grande avventura, iniziata intorno al 2005 per volontà dell'amministrazione comunale di allora e della Fondazione Crt. E' stato un atto di restituzione alle comunità e alle generazioni future" spiega Lapucci. "Il primo insediamento industriale era fuori Torino, oggi è perfettamente integrato nel tessuto urbano. Abbiamo riflettuto se cambiare il nome, ma siamo arrivati alla conclusione che fosse l'unico possibile. L'investimento ha permesso di integrare soluzioni tecnologiche, sostenibilità ambientale, salvaguardia del valore storico, flessibilità degli spazi e accessibilità. Oggi le Ogr sono un vero e proprio ecosistema di innovazione e cultura". L'effetto moltiplicatore a supporto delle imprese è stato di 30 euro ogni euro investito: con un investimento iniziale della Fondazione Crt di circa 10 milioni di euro - sottolinea Lapucci - i capitali attratti dai partner delle Ogr sono stati più di 300 milioni, di cui oltre 260 milioni raccolti dalle startup con i programmi di innovazione. L'obiettivo iniziale era quello di accelerare 1.000 start up e attrarre fondi per 500 milioni in 15 -20 anni. Una scommessa vinta? "Una macchina in divenire, con buone basi per il futuro che speriamo sia sempre in crescita" afferma Lapucci.
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