Professioni

Assonifluencer a Enasarco, 'non siamo agenti di commercio'

L'associazione di Confcommercio professioni replica all'Ente

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 02 AGO - In merito alle recenti dichiarazioni di Alfonsino Mei, presidente di Enasarco, che "sembrerebbero voler additare creator ed influencer come evasori abituali di oneri contributivi, al punto tale da avere persino un impatto negativo sul conto economico dell'Ente, Assoinfluencer, realtà aderente a Confcommercio professioni" fa sapere di ritenere "tale affermazione lesiva degli interessi e dell'immagine della categoria che rappresentiamo". Lo si legge in una nota.
    "Evidenziamo che, secondo un costante orientamento della Corte di Cassazione, l'attività di promozione della conclusione di contratti per conto del preponente, che costituisce l'obbligazione tipica dell'agente, non può consistere in una mera attività di propaganda, da cui possa solo indirettamente derivare un incremento delle vendite, ma deve consistere nell'attività di convincimento del potenziale cliente ad effettuare delle ordinazioni dei prodotti del preponente, atteso che è proprio con riguardo a questo risultato che viene attribuito all'agente il compenso, consistente nella provvigione sui contratti conclusi per suo tramite e andati a buon fine.
    Influencer e creator in generale - va avanti la nota - si rivolgono ad un pubblico indiscriminato e senza confini sul web, di conseguenza non sussiste quella interazione caratterizzante e fondante il rapporto agente/acquirente".
    Per l'associazione, "basandoci sul suddetto presupposto, è perciò evidente come le dinamiche tipiche della content creation economy mal si concilino con quelle riferibili agli agenti di commercio", dunque Assoinfluencer invita "le Istituzioni a tenere conto della effettiva natura di una categoria che, già da tempo, sconta l'assenza di regole chiedendo un intervento atto a costituire un quadro regolamentare chiaro". (ANSA).
   

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