Professioni

Cassa dottori commercialisti, 'nessuna fusione con i ragionieri'

Distilli, 'è un tema delicato, non vi sono ipotesi allo studio'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 12 SET - È un "tema biblico", nonché "particolarmente delicato", quello dell'ipotesi di fusione fra la Cassa dottori commercialisti (Cdc) e la Cassa dei ragionieri (Cnpr), però "non c'è nessuna interlocuzione e nessun dialogo sul tema" dell'unificazione fra i due Enti pensionistici privati. A dirlo il presidente della Cdc Stefano Distilli, rispondendo stamani ad una domanda del senatore di Fi Roberto Occhiuto, durante l'audizione nella Commissione parlamentare per il controllo sull'attività degli Enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
    "A suo tempo - spiega - era stato sollevato, in base alla normativa di fusione dei due Ordini" della categoria professionale economico-giuridica (nel 2005, ndr), "questo tema" e, a fronte di "tutta una serie di riunioni tecniche, era stato dimostrato come i sottostanti attuariali non consentivano in quel momento una fusione, e i dati, poi, successivi dei bilanci credo lo abbiano confermato". Il presidente, perciò, scandisce che "non c'è nessuna idea di fusione", osservando come tali processi di unificazione, qualora vengano realizzati, dovrebbero avvenire "secondo criteri rigorosi e adeguati. Piuttosto che salvare un soggetto in potenziali condizioni di difficoltà", va avanti Distilli, "magari", questo tipo di operazione, "potrebbe avere il risultato contrario di mettere in difficoltà" entrambi i soggetti, "come capita spesso nelle società", afferma.
    E, ribadendo, infine, che l'idea di fondere le due Casse è una faccenda "delicata", il vertice della Cdc rimarca dinanzi ai parlamentari che, "al momento, non vi sono ipotesi allo studio".
    (ANSA).
   

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