Professioni

Emapi, 141 milioni di prestazioni in tre anni ai professionisti

Luciano illustra i risultati; 2,3 euro per ogni euro investito

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 14 NOV - All'Emapi (Ente di mutua assistenza per i professionisti italiani) sono associate 17 Casse previdenziali private e privatizzate per un totale di un milione 328.000 professionisti ai quali, "nell'ultimo trienno, sono state destinate prestazioni per 141 milioni". È un passaggio della relazione che il presidente dello stesso organismo, Nunzio Luciano (già alla guida della Cassa forense) sta illustrando in questi minuti, al Grand hotel Plaza di Roma, nel corso di un convegno dedicato all'evoluzione del welfare dei professionisti.
    Il totale delle coperture proposte dall'Emapi ammonta ad un milione 786.851, la maggior parte riguarda la Long term care (Ltc), ossia l'indennità in caso non autosufficienza (707.064), e la copertura temporanea caso morte (610.564), a seguire quella sanitaria (464.677) e, infine, la copertura in caso di infortunio (4.546). I vantaggi del sistema ideato dall'Ente, recitano i documenti presentati da Luciano, riguardano, tra l'altro, per l'agglomerato degli Enti pensionistici e assistenziali, la possibilità di garantire alle platee professionali servizi e prestazioni con "migliori condizioni in rapporto qualità/prezzo", in uno scenario nel quale si "salvaguarda l'autonomia" del comparto della previdenza privata. Stando, poi, agli esiti della ricerca di Prometeia, diffusi in occasione dell'evento capitolino, l'effetto di quanto offerto da Emapi è assai rilevante: a fronte, infatti, di un numero di 60 prestazioni del costo di 46 milioni "l'impatto sociale è di 102 milioni in un anno", ossia di "2,3 euro per ogni euro investito". In particolare, si specifica nell'indagine, "agli iscritti va il 79% dell'impatto, ma i benefici generati si estendono anche ad altri soggetti: in particolare, alla collettività va il 10% dell'impatto grazie, ad esempio, al risparmio di costi di gestione delle liste di attesa, o dei costi evitati legati agli effetti della prevenzione" rispetto alle malattie che potrebbero insorgere. (ANSA).
   

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