"Siamo il riferimento per circa 11 milioni di clienti: una famiglia su 3 e un'impresa su 4 è assicurata con noi" ed è "una dimensione di business che noi interpretiamo come una responsabilità sociale: in questi anni ci siamo trovati spesso in prima linea in tanti momenti difficili - dalla pandemia ai recenti eventi catastrofali - e sempre abbiamo rappresentato un punto di riferimento per i nostri clienti e per le comunità".
È ciò che si legge nella memoria che i vertici di Generali hanno depositato nella Commissione parlamentare per il controllo degli Enti gestori di forme previdenziali, in occasione dell'audizione di questa mattina, a palazzo San Macuto. In Italia, "con 27 miliardi di euro di premi totali, 14.000 dipendenti, 40.000 agenzie oltre ai canali online e di 'bancassurance', siamo il primo assicuratore del Paese, con una quota di mercato del 20%", nonché evidenzia il gruppo, "una delle principali casseforti del sistema Paese con oltre 150 miliardi tra risparmi e investimenti in gestione nel 2023".
Nella Bicamerale presieduta dal deputato della Lega Alberto Bagnai, che sta effettuando da mesi un'indagine conoscitiva sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio degli Enti previdenziali e dei Fondi pensione anche in relazione allo sviluppo del mercato finanziario e al contributo fornito alla crescita dell'economia reale, Generali ha evidenziato come, "in termini di 'stock', il gruppo detiene investimenti superiori a 40 miliardi verso emittenti pubblici, o privati italiani, oltre a 10 miliardi di immobili" collocati nella nostra Penisola.