Il sostituto Pg di Milano, Antonio Lamanna, nel dare ieri parere favorevole all'affidamento ai servizio sociali per Silvio Berlusconi ha anche fatto presente che l'affidamento può essere revocato se l'ex premier diffamerà i singoli giudici. Da quanto si è saputo, nell'udienza di ieri il sostituto pg di Milano Antonio Lamanna, dopo aver dato parere favorevole all'affidamento in prova ai servizi sociali per Berlusconi, avrebbe anche precisato che, stando a quanto prevede la legge, l'affidamento potrà essere ''revocato'' se l'ex premier, come ha fatto in passato in diverse occasioni, diffamerà i ''singoli giudici''. Non ha fatto riferimento, dunque, ad attacchi alle toghe in generale, ma alla diffamazione di ''singoli giudici''. E ha portato e mostrato in aula, davanti ai giudici, un articolo del Corriere della Sera dello scorso 7 marzo nel quale erano riportate frasi che avrebbe detto l'ex premier in vista della decisione del Tribunale di Sorveglianza: ''Son qui a dipendere da una mafia di giudici''. Il sostituto pg poi, da quanto si è saputo, ha esordito spiegando che in quell'aula non c'erano ''né angeli vendicatori, né angeli custodi'' ma magistrati che ''devono applicare la legge''', seguendo, in particolare, le indicazioni della Cassazione in materia di esecuzione delle pene.
Lamanna avrebbe esordito - secondo quanto si è appreso - dicendo: "noi non siamo né angeli vendicatori né angeli custodi ma siamo qui per fare applicare la legge".
Tra i motivi per cui Lamanna ha dato parere favorevole alla richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali avanzata da Silvio Berlusconi, da quanto si è saputo, c'è la considerazione che il reato fiscale è un tipo di reato che non impedisce e non è ostativo all'affidamento. Il sostituto pg ha tenuto conto del fatto che Berlusconi è ultrasettantenne, ha un domicilio idoneo e ha risarcito l'Agenzia delle Entrate a seguito della condanna definitiva a 4 anni per frode fiscale per il caso Mediaset.
La difesa di Silvio Berlusconi avrebbe invece fatto riferimento anche all'agibilità politica in funzione della campagna elettorale per le Europee e avrebbe chiesto libertà di movimento per l'ex premier in vista delle elezioni. La difesa di Silvio Berlusconi, nell'udienza di ieri davanti al Tribunale di Sorveglianza, avrebbe fatto riferimento anche all'agibilità politica in funzione della campagna elettorale per le Europee e avrebbe chiesto libertà di movimento per l'ex premier in vista delle elezioni. I legali del leader di Forza Italia, gli avvocati Niccolò Ghedini e Franco Coppi, da quanto si è appreso, nell'udienza di ieri hanno fatto riferimento alla necessità per Berlusconi di avere ampia libertà di movimento per la campagna elettorale. Inoltre, sempre da quanto si è saputo, la difesa ha insistito sulla proposta di far svolgere a Berlusconi i servizi sociali in una onlus che si occupa di disabili. Si tratterebbe di una onlus vicina alla famiglia Berlusconi in una struttura in fase di realizzazione ma che sta per essere ultimata. Il pg, invece, ha dato parere favorevole alla proposta dell'Uepe per l'affidamento in una struttura di assistenza per anziani.
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