Cronaca

MS5 all'attacco. Salvini, Lega estranea

Di Pietro,mi sembra di rivivere Tangentopoli

Mose

Redazione Ansa

"Il Movimento 5 Stelle si occupa del Mose da quando è nato, su quell'opera abbiamo sempre mostrato preoccupazioni in merito ad utilità e meccanismi d'appalti. Come per l'Expo e la Tav. Cos'altro devono fare questi partiti per non meritare più il voto dei cittadini italiani?", si chiede Luigi Di Maio, deputato M5S, su Facebook. Il suo post è stato ripreso anche dal blog di Grillo.

Salvini, non è a orologeria, Lega estranea
"È terribile, l'inchiesta riguarda non solo politici ma anche ex uomini della Questura, della Guardia di finanza oltre a cooperative e imprenditori, cioè quasi un 'pacchetto completo'". Così Matteo Salvini, in diretta ad Agorà su Rai3, a proposito dell'inchiesta sul Mose, sottolineando di non ritenerla una "inchiesta a orologeria". Il segretario del Carroccio si dice certo dell'estraneità della Lega sulla vicenda e pronto a "mettere la mano sul fuoco" per quanto riguarda la posizione di Luca Zaia, governatore veneto.

Di Pietro,mi sembra di rivivere Tangentopoli
"Assisto a tutto questo con grande amarezza e mi sembra di rivivere Tangentopoli: concussione, corruzione, riciclaggio". Lo ha detto Antonio Di Pietro a Sky TG24. "Ho scritto la storia di Mani Pulite e mi viene tanta voglia di ricominciare. Per evitare che i cittadini prendano i forconi - ha aggiunto l'ex pm - bisogna tornare alle manette. Ci sono leggi fatte apposta per restare impuniti".

Cacciari, modo grandi opere è criminogeno
"Bisognerà vedere con precisione di cosa si tratta ma non c'è dubbio che sia uno sconquasso politico incredibile". Questo il commento di Massimo Cacciari a Sky TG24 sull'inchiesta sul Mose. "Quello che genera mazzette in questo Paese - ha aggiunto l'ex sindaco di Venezia - è il modo in cui si fanno le grandi opere che è criminogeno. Vedi L'Aquila, o i Mondiali di nuoto, o il G8, o l'Expo. Le procedure con cui si fanno le grandi opere in Italia sono l'opposto di quelle federalistiche, e quindi in mano a pochi soggetti, pochi enti che fanno quello che vogliono".

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