Cronaca

Ricattava le studentesse: voti in cambio di sesso, arrestato prof

Accusato anche di stupro

Redazione Ansa

Un professore di matematica avrebbe ricattato, minacciato e vessato alcune studentesse, fra i 15 ed i 18 anni, promettendo loro un bel voto se avessero fatto sesso con lui. Reati pesanti contestati a Marcello Melis, di 47 anni, che è stato arrestato, e ora è ai domiciliari, dagli agenti della Polizia su disposizione del Gip del Tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, su richiesta del pm Rita Cariello. L'uomo è anche accusato di stupro per aver violentato una allieva in aula davanti ad un'altra compagna. 

La vicenda risale ad alcuni anni fa, almeno sino al 2011, ma i fatti sarebbero iniziati dal 2005 - come scrive il quotidiano L'Unione sarda - e sarebbe continuata con avance del professore che inviava anche sms espliciti alle alunne.

La prima denuncia tre anni fa, da parte di alcuni professori allertati da un'alunna, mentre il docente ha insegnato nella scuola sino allo scorso anno. Nell'ordinanza di custodia cautelare si fa riferimento alle minacce e ad uno stupro di una minorenne in lacrime avvenuto in classe mentre una allieva controllava la porta perché non entrasse nessuno. Varie le testimonianze raccolte negli anni scorsi come quella della violenza ad una studentessa ricattata, per poter avere rapporti intimi con lei, perché altrimenti avrebbe detto ai genitori della sua omosessualità che aveva confidato proprio al docente. Il magistrato ha anche sottolineato che "nel momento in cui furono formulate le accuse nessuna delle ragazze era più alunna del professore né frequentava più la scuola per cui non si può sostenere che avessero ragioni di contrasto con Melis", inoltre "nessuna ha mai sporto querela nei confronti dell'accusato né all'epoca dei fatti né quando furono svolte le indagini".

Le avvisaglie di quanto stava accadendo sono scoppiate nel marzo scorso quando un gruppo di genitori aveva accusato il professore di "fare lezioni di sesso e non di matematica" parlando alle allieve di "catene, frustini, manette e pillola del giorno dopo", senza sapere, però, che da tre anni il docente era sotto inchiesta e che minacciava alcune alunne di non raccontar nulla di quanto accaduto. Nel suo harem vi sarebbero cadute una decina di studentesse. Per la sua discutibile "didattica" era stato anche sospeso dall'insegnamento alla fine dello scorso anno scolastico ma a breve avrebbe dovuto riprendere la cattedra.

"Un concreto pericolo di commissione di delitti della stessa specie e un pericolo concreto e immediato di inquinamento delle prove". Lo scrive il Gip di Cagliari Giorgio Altieri nelle 26 pagine dell'ordinanza che ha fatto finire agli arresti domiciliari per concussione e violenza sessuale nei confronti di alcune studentesse, il professore di matematica e fisica Marcello Melis, 47 anni. Secondo il giudice, che ha attentamente valutato la documentazione fornita dalla Procura, "le condotte recenti dell'accusato sono apparentemente estranee alla vicenda, ma a un'analisi più approfondita rivelano l'attualità del pericolo di reiterazione del reato e di quello di inquinamento delle prove". Lo scorso anno, violando le circolari interne, Melis "ha cercato di farsi dare da tutti gli studenti numeri di telefono e indirizzi e-mail". Non solo. Nel corso di alcune lezioni registrate tra il 2013 e il 2014, il professore avrebbe accennato alla sue vicende giudiziarie promettendo di vendicarsi. "Le condotte recenti - scrive ancora il Gip - pur non essendo omologhe a quelle per cui si procede, sono fortemente indicative del fatto che Melis sia totalmente fuori controllo, tanto da proseguire nei suoi atteggiamenti scorretti nonostante un richiamo scritto, un provvedimento di sospensione dalle funzioni, articoli sui quotidiani e così via e che, seppur in modo meno palese, non abbia cessato i propri approcci nei confronti delle studentesse".

Nel corso delle perquisizioni gli agenti della sezione di polizia giudiziaria della Procura oltre ad aver sequestrato diverso materiale informatico e computer, hanno anche messo sotto chiave le attrezzature di un set fotografico, abbigliamento sexy, giocattoli erotici e tutto l'occorrente per scattare foto a luci rosse particolarmente piccanti (mascherine, vibratori, manette, collant). Materiale che a quanto pare il professore, secondo quanto da lui dichiarato agli investigatori, avrebbe utilizzato per servizi fotografici e calendari. Il materiale informatico e le memorie delle macchine fotografiche sequestrate - il docente era appassionato di fotografia - saranno analizzate dalla polizia postale alla ricerca di eventuali immagini e filmati dei presunti rapporti sessuali con le studentesse.

Leggi l'articolo completo su ANSA.it