La Chiesa si mette in sintonia con i giovani sul linguaggio che più li appassiona, quello della musica. E per stare al passo con le tendenze, 'sdogana' anche il rap. Insieme con celebrati compositori come Nicola Piovani, Oscar per "La vita è bella", insieme con cantautori come Antonello Venditti, insieme con star della chitarra rock come Phil Palmer, turnista dei Dire Straits, c'è anche Tommaso Zanello, più noto come "Er Piotta", rapper amatissimo dai ragazzi, diventato celebre qualche anno fa col tormentone del "Supercafone", tra i protagonisti dell'incontro organizzato al Maxxi con i ragazzi dei licei romani dal "Cortile degli studenti", emanazione della struttura vaticana per il dialogo con i non credenti che va sotto il nome di Cortile dei Gentili.
E sullo sdoganamento anche del rap non ha dubbi il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che - dopo i saluti di Giuliano Amato e di Giovanna Melandri, presidenti della Fondazione Cortile dei Gentili e della Fondazione Maxxi - ha introdotto l'incontro parlando con le centinaia di ragazzi seduti a terra nel salone del museo progettato da Zaha Hadid del "rapporto stretto tra religione e musica", del fatto che "metà della musica dell'Occidente è religiosa", della musica come "esperanto dei popoli" e dell'idea che "le sette note sono la scala per salire dalla terra a Dio, diciamo noi credenti, o comunque al mistero, al trascendente".
"Beh, io ho cominciato col rock - ha detto all'ANSA a margine dell'evento - perché ho fatto una volta una riunione con cardinali e vescovi facendo ascoltare loro un gruppo rock. A proposito del rap, credo che sicuramente le forme musicali, soprattutto quando sono un linguaggio comune, devono essere conosciute e anche interpretate". "Non dimentichiamo - ha proseguito il 'ministro' vaticano della Cultura - che quando Pierluigi da Palestrina è passato dal Gregoriano, che era una voce sola, perfetta, nel cielo, con la polifonia che confondeva le voci tra di loro ha fatto una cosa allora scandalosa. Ed è un po' quello che accade oggi: non per la liturgia, certo, ma per la vita quotidiana della comunità ecclesiale che è immersa non solo in chiesa, tra gli incensi, ma che è anche nella piazza".
Nell'incontro, sul tema "La musica: ascolto e visione", i ragazzi hanno potuto rivolgere direttamente le domande ai loro idoli. Phil Palmer (in passato chitarrista per Bob Dylan, Eric Clapton, Tina Turner, e anche per Lucio Battisti) ha parlato della musica come "motivo di ispirazione per tutti, che deve trascendere le cose brutte, e spingere a una ricerca di amore e di pace". Piovani, a proposito dell'idea che "la bellezza salverà il mondo", ha esortato soprattutto a che "il mondo si organizzi per salvare la bellezza", "quella che è custodita nei musei, o a Pompei, o nei teatri lirici", e di cui "la politica si occupa all'ingrosso". Il noto compositore e direttore d'orchestra se l'è presa anche con l'uso della musica come sottofondo nei locali pubblici, "come carta da parati", mentre andrebbe "amata e rispettata".
Per Venditti "c'è una musica legata al potere e c'è una musica legata a un pensiero di rivoluzione: tutto dipende dalla nostra interpretazione, l'importante è che non si arrivi allo scontro". Per Er Piotta (il più applaudito dai ragazzi), "la musica è stata un passepartout, per entrare in comunicazione con gli altri, e anche per raccontare cose che altrimenti non avrei detto neanche a me stesso. E alla fine è stata anche un'opportunità e una salvezza: mi ha slavato dalla noia e da un lavoro, quello che volevano i miei genitori che non mi sarebbe piaciuto".
Parlare di musica, comunque, per un organo vaticano che si occupa di dialogo è soprattutto - ha riconosciuto Ravasi - "affrontare il problema del linguaggio, che è fondamentale, come dimostra anche l'incisività di un Papa come Francesco, legata non solo al messaggio ma anche alle modalità nel comunicarlo".
"Io credo - ha aggiunto il porporato - che il linguaggio diretto con i ragazzi, usare il 'loro' linguaggio, sua indispensabile anche per messaggi che poi hanno bisogno di una interpretazione e di un approfondimento ulteriori".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it