Sono ancora molte, troppe, le donne vittime di violenza, anche se i numeri del femminicidio decrescono e aumentano le denunce. Le norme approvate in questi anni hanno aiutato a contrastare il fenomeno ma "non abbiamo ancora voltato pagina".
Dunque, secondo l'esperta, gli obiettivi da raggiungere ora sono "l'aumento dei centri antiviolenza, anche residenziali dove le donne, dopo aver denunciato, possono trovare accoglienza e il trattamento obbligatorio per gli uomini maltrattanti". Maria Carla Bocchino ipotizza una sorta di "comunità di accoglienza, simili a quelle per i tossicodipendenti, che si basino sull'auto aiuto: chi è riuscito a superare i suoi problemi di violenza aiuta l'altro che ne è ancora vittima". "La legge ora prevede che l'uomo possa scegliere di sottoporsi al trattamento - aggiunge la funzionaria - credo che invece il legislatore avrebbe fatto bene a deciderne l'obbligatorietà, anche tutelando meno le garanzie del singolo". C'e' molto ancora da fare anche nella prevenzione e per questo la Polizia si sta impegnando con l'educazione nelle scuole, a partire dalla scuola d'infanzia dove insegnare il rispetto reciproco e la convivenza civile. "Proprio in occasione del 25 novembre giornata contro la violenza alle donne - prosegue Maria Carla Bocchino - saremo tra i ragazzi per rispondere alle loro domande sul tema e far circolare il più possibile l'informazione". Infine, tra le cose ancora da fare, "c'è da ripristinare - dice ancora - quel controllo sociale che una volta svolgevano i vicini. Non si deve far finta di non sentire le urla, i pianti che provengono dall'appartamento vicino, si deve denunciare, solo così si potrà far emergere ciò che altrimenti non potremmo scoprire mai".
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