Nel mondo 1,25 milioni di persone muoiono ogni anno a causa degli incidenti stradali, la prima causa di morte tra 15 e 29 anni. Lo afferma il rapporto dell'Oms sulla sicurezza presentato oggi, secondo cui la cifra è stabile negli ultimi anni nonostante il boom del numero di auto sulle strade del pianeta.
Il 90% delle morti, si legge nel rapporto, avviene nei paesi a basso e medio reddito, dove circola però solo il 54% dei veicoli. L'Europa ha il più basso numero di incidenti per abitante mentre l'Africa ha il più alto. Tra le categorie più a rischio ci sono i motociclisti, tra cui si verifica il 23% delle morti, seguiti dai pedoni (22%), mentre il tasso tra i ciclisti è del 4%. Tre incidenti mortali su 4 hanno come vittime uomini.
"Il rapporto ci dice che siamo sulla buona strada - afferma Margaret Chen, segretario generale dell'Oms - ma che il cambiamento sta avvenendo troppo lentamente".
Per l'Italia il rapporto riporta 3385 morti per incidente nel 2013, mentre gli incidenti stradali nel complesso costano al paese l'1,8% del Pil. Le 'pagelle' dell'Oms promuovono con un otto le leggi, mentre sulla loro applicazione, soprattutto nel campo delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per i bambini non andiamo oltre la sufficienza.
CHE FINE HA FATTO LA LEGGE SULL'OMICIDIO STRADALE - LEGGI -
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