Cronaca

Papa Francesco in Sinagoga, le visite di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI

Domenica 17 gennaio, il pontefice incontrerà la comunità ebraica

Redazione Ansa

Trecento giornalisti si sono accreditati per la visita di Papa Francesco alla Sinagoga di Roma, in programma per il 17 gennaio. Ma avrebbero potuto essere molti di più, se l'ufficio stampa della comunità ebraica romana non avesse deciso ad un certo punto di bloccare le ulteriori richieste, per ragioni di spazio nel Tempio Maggiore. "Non ci aspettavamo nemmeno noi una simile ressa", ha ammesso il portavoce Fabio Perugia, "e una volta raggiunti i 300 accrediti, già di per sè un numero enorme, siamo stati costretti a fermarci".

"E' un evento importante per l'attenzione che richiama. Un incontro che conferma la necessità del dialogo e, allo stesso tempo, l'importanza di riproporre periodicamente degli eventi che rafforzino l'amicizia tra ebrei e cattolici, mettendo in luce, di volta in volta, quegli elementi su cui bisogna in particolare soffermarsi e come bisogna rivolgersi insieme a un pubblico più ampio". Così, rav Giuseppe Momigliano, presidente dell'Assemblea dei Rabbini d'Italia, commenta alla Radio Vaticana l'imminente visita di Papa Francesco alla Sinagoga di Roma.

Il direttore dell'Osservatore Romano, Giovanni Maria Vian, ricorda su tutti lo scomparso rabbino capo di Roma, Elio Toaff, per quanto fatto "a favore dell'avvicinamento" tra ebrei e cattolici.

Nell'articolo, Vian definisce l'incontro di Papa Francesco con la comunità ebraica, "ancora più rilevante" delle precedenti visite di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI "nella crescita irreversibile della reciproca conoscenza (ancora scarsa, per la verità) e dell'amicizia".

 

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