Una notte di festa e magia che si è conclusa in un incubo, fra terrore, grida e lamiere contorte: 13 studentesse Erasmus - fino a sette sarebbero italiane - sono morte alle 6 di ieri mattina a Frejinals, sull'autostrada Ap7, nel terribile incidente del bus che le riportava a Barcellona dopo avere assistito a Valencia alla Notte dei Fuochi della celebre Fiesta de Las Fallas. A bordo del bus 57 studenti Erasmus delle università di Barcellona, quasi tutti stranieri, di 22 nazionalità diverse.
Dopo una giornata di incertezza e paura, la Farnesina in serata ha fatto sapere che ci sarebbero fino a sette vittime italiane, anche se non c'è ancora la conferma ufficiale da parte delle autorità spagnole perché è ancora in corso l'identificazione delle salme. Connazionali ci sono anche tra i feriti. "Ho il cuore spezzato per le vittime italiane e per le altre giovani vite distrutte nell'incidente in Spagna", ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il bus era l'ultimo di una 'carovana' di cinque, con circa 300 studenti a bordo. I soccorritori hanno estratto dalle lamiere 13 corpi senza vita, di cui non è stato possibile determinare subito l'identità. Molti ragazzi non avevano preso documenti per la breve gita a Valencia. Alcune delle vittime erano difficilmente riconoscibili. L'elenco ufficiale della nazionalità delle ragazze morte potrebbe non essere reso nota prima di domani, per i tempi lunghi dell'identificazione e dell'informazione delle famiglie all'estero. In serata i 27 medici legali avevano ultimato le autopsie di 11 delle ragazze morte. Le informazioni sulla nazionalità dei ragazzi a bordo del bus sono state confuse per buona parte della giornata. Fra i 34 feriti ricoverati negli ospedali di Tortosa, Tarragona e Barcellona ci sono anche cinque italiani. Di questi, tre ragazze e un ragazzo, secondo fonti del ministero degli Interni catalano. Tre sarebbero "non gravi", una ragazza è in condizioni definite "gravi", mentre non si conoscono le condizioni del quinto. Sul posto si è recato il console generale a Barcellona Stefano Nicoletti, che ha reso visita ai giovani italiani.
Dei 34 feriti del bus tre sono considerati "molto gravi", 9 "gravi", 22 "non gravi". Secondo il presidente catalano Carles Puigdemont però, il numero dei morti non dovrebbe salire. Il governo catalano ha annunciato due giorni di lutto, domani e martedì. Puigdemont in segno di solidarietà con le famiglie delle vittime ha annullato la visita che aveva in programma a Parigi. Le cause del drammatico incidente sono per ora poco chiare. L'autista del bus, uscito indenne dall'incidente, è stato posto in stato di fermo e interrogato nel pomeriggio a Tortona dai Mossos de Esquadra, la polizia catalana. E' risultato negativo ai test di alcol e droga. Lavora da 17 anni per la stessa ditta, Autocares Alejandro, e non ha mai avuto un incidente. Secondo le prime ricostruzioni, il bus avrebbe urtato il guardrail di destra, poi l'autista avrebbe dato una sterzata a sinistra finendo sull'altro lato dell'autostrada contro un'auto che veniva in senso opposto, i cui due passeggeri sono stati feriti. Per i ministri degli Interni spagnolo e catalano Jorge Fernandez Diaz e Jordi Jane, la causa più probabile sembra un "errore umano". L'incidente, secondo la stampa, potrebbe essere dovuto a un colpo di sonno dell'autista. Il bus era partito prima dell'alba da Valencia, verso le 4. Dopo una notte di gioia, festa, luci e fuochi d'artificio.
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