Osservatorio nazionale amianto (Ona) sul piede di guerra dopo le dichiarazioni del viceministro Teresa Bellanova sull'impossibilità da parte del governo di riaprire la questione relativa ai benefici dell'amianto per i lavoratori dei siti industriali dell'Umbria.
Dopo aver presentato una denuncia ai carabinieri del Noe, l'Ona si rivolge alla magistratura chiedendo di verificare se esistono i presupposti per ipotizzare un reato di disastro ambientale.
"La pubblicazione dei dati sull'inquinamento da amianto in Umbria confermano la gravità della sitiuazione: per questo l'Ona chiede giustizia anche con un intervento delle procure interessate, per i casi di patologie asbesto correlate e per i mancati controlli. Valutando che ci potrebbero essere i presupposti per ipotizzare un disastro ambientale, chiede alla magistratura di verificare e di accertare eventuali responsabilità", dichiarano il presidente Ezio Bonanni e il coordinatore regionale Niccolo Francesconi.
"Chi avrebbe dovuto effettuare i controlli e in tutti questi anni è stato latitante? Quante persone sono decedute, oppure si sono ammalate per il mancato intervento efficace di sindaci , assessori e organi competenti? L'Ona chiede un intervento da parte del Presidente della Regione Catiuscia Marini, del presidente provinciale di Perugia e del presidente provinciale della Giunta di Terni per sollecitare tutti i sindaci del territorio a porre rimedio alla drammarica questione".
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