La sua presidenza partì malissimo, con quella pioggia a dirotto che lo travolse nel giorno della sua investitura all'Eliseo, il 15 maggio 2012, nella parata solenne sugli Champs-Elysées. Lui, l'antieroe, completamente zuppo ma impassibile, sulla Citroen decappotabile che lo conduceva all'Arco di Trionfo per rendere omaggio al milite ignoto.
Altro flop, la lotta alla finanza senza freni, promessa e mai tradotta in fatti, e la lotta alla disoccupazione, che solo in questi ultimi mesi sta segnando un lieve miglioramento. Tra le prime riforme che riuscì a condurre in porto nonostante le rivolte degli oppositori ci fu il Mariage Pour Tous, le nozze omosessuali che nemmeno la destra rimette più in discussione. Da uomo di Stato rispose all'emergenza terroristica dopo gli attentati jihadisti che hanno insanguinato la Francia. Ma la proposta di revocare la nazionalità a chi si macchia di terrorismo spaccò la gauche e fu un enorme autogol. Senza contare la sua vita privata, la brutale separazione con la giornalista Valérie Trierweiler, succeduta a Ségolène Royal, e lo scoop planetario del settimanale Closer sulla sue scappattelle in motorino per andare a trovare l'amante segreta Julie Gayet, la Première dame fantasma. La popolarità di Hollande è progressivamente scesa negli abissi, fino a trasformarlo nel presidente più impopolare della storia della Quinta Repubblica. La critica che gli viene mossa è di essere sempre stato un presidente per difetto, miracolato dall'improvvisa uscita di scena di Dominique Strauss-Kahn, l'uomo dei sogni dei socialisti travolto dalle accuse di stupro all'Hotel Sofitel di New York. Nel Ps si aprì una voragine e Hollande riuscì a presentarsi come l'uomo provvidenziale contro Sarkozy. Il socialista aveva cominciato da tempo a lavorare alla vittoria. Partito in campagna gia' dal 2010, attraversò la Francia, comune per comune, dalla Bretagna alla Costa Azzurra, trasformando la sua automobile in quartier generale e promettendo alla gente il cambiamento. Non è andata esattamente così. Ma stasera tutti gli riconoscono l'onestà, l'eleganza e il tatto della sua uscita di scena.
La resa di Francois, il presidente più impopolare
Da scandali ad attentati, il crollo della sua politica di 'normalità'
