Ghiaccio e freddo in queste ore minacciano gli animali, molti dei quali intrappolati nella neve. Per salvarli, forze dell'ordine, vigili del fuoco e soccorso alpino sono impegnati in interventi di emergenza. Come nella frazione di Portola, dove i carabinieri forestali di Fiastra (Macerata) sono intervenuti per ripristinare i contatti con un allevamento di 200 capre rimasto isolato a causa della neve. Salvato anche un capriolo in evidente difficoltà. La situazione per la fauna selvatica è critica in generale, perché a causa della spessa coltre di neve gli animali non riescono ad alimentarsi.
In Abruzzo, un cinghiale quasi 'affogato' nella neve, è stato estratto e messo in salvo dal Soccorso Alpino (VIDEO da Twitter)
Torna la paura nelle campagne e nelle stalle tra Amatrice e Accumoli. La disperazione degli allevatori è devastante, come non nasconde Gabriele dalla frazione Terracino di Accumoli. La Coldiretti del Lazio, infatti, chiede di intensificare le attività di soccorso e di assistenza agli allevatori rimasti bloccati nelle loro case e nelle loro aziende per non abbandonare gli animali e per non interrompere la mungitura.
''Dobbiamo aiutare gli allevatori - concordano il presidente e il direttore - gli unici rimasti a presidiare le frazioni di Amatrice e di Accumoli; se loro mollano, avremo perso tutti e questi due comuni rischiano lo spopolamento''. "Da tre giorni la cisterna non passa a ritirare il latte perché le strade sono ancora bloccate dalla neve, ancora un giorno - dice Luca, allevatore di contrada Faizzone, Amatrice - e dovrò buttare via tutto e perdere il ricavato di tre giorni di lavoro reso ancora più duro dal vento, dal gelo e dalle nevicate''. Marco vive a Moletano, un'altra frazione di Amatrice, è anche lui un allevatore ed è sconfortato, tanto da pensare di vendere tutto, vacche e mungitrici. ''Ho 35 capi di bestiame, 25 dei quali nella stalla che si era salvata dalla botta dello scorso agosto, ma che oggi è stata lesionata nelle mura'', spiega Marco, tra coloro che ha ricevuto la stalla provvisoria anche se ancora non ha né luce, né acqua. ''Questa mattina ho avuto paura, ero in casa quando ho sentito le scosse e per allontanarmi e mettermi al sicuro ho dovuto spalare la neve a mano da solo, un incubo''.
Crolli di tetti e stalle nel Teramano, morti bovini
Vigili del fuoco impegnati in tutta la provincia per soccorrere i residenti di alcune abitazioni private e negozi, i cui tetti hanno ceduto sotto il peso dell'abbondante neve bagnata, tra Civitella del Tronto, Isola del Gran Sasso e Pietracamela (Teramo). Paura questa mattina in contrada Paolantonio di Sant'Egidio alla Vibrata, per il cedimento improvviso della copertura di circa 700 metri quadrati del supermercato COAL, all'interno del Centro commerciale: per fortuna al momento del crollo il magazzino era chiuso e dunque nessuno è rimasto coinvolto. Grazie all'intervento di mezzi speciali da altri comandi è stato possibile aiutare la popolazione in difficoltà: è il caso di Sciusciano, frazione del comune di Teramo, dove un Bruco - lo speciale cingolato, proveniente dal Comando vigili del fuoco di Sondrio, è intervenuto nella frazione teramana, isolata da giorni per la neve: si sta valutando l'opportunità di evacuare l'intera frazione. Si registra invece una vera e propria ecatombe di animali, per diversi crolli di stalle con centinaia di bovini. Almeno 200, di cui molti feriti o deceduti, erano ricoverati in tre strutture di contrada Morge, nel comune di Campli (dove ne sono stati estratti vivi circa 40) e di Castglione Messer Raimondo. Inteventi anche a Rocche di Civitella del Tronto. In totale sono stati circa 50 gli interventi effettuati finora dai circa 60 vigili del fuoco in servizio, provenienti anche da fuori regione.
Due stalle sono crollate a Sarnano dopo le nuove scosse di terremoto che hanno interessato anche il territorio marchigiano. Ad annunciarlo è la Coldiretti, con le strutture, agibili ma rese più fragili dal peso della neve, che sono venute giù nell'azienda Vicerè, coinvolgendo 25 tra mucche e vitelli e una trentina di pecore. Sale così il conto dei danni, mentre 600 mucche e 5.000 pecore restano al gelo a causa dei ritardi nell'arrivo delle strutture mobili. Ma con le forti nevicate si segnalano anche aziende isolate e difficoltà a portare il foraggio necessario per l'alimentazione degli animali.
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