"Sarà un 8 marzo di lotta anche in Italia": lo promettono le donne della rete "Non una di meno", che ha deciso di aderire allo sciopero globale in occasione della Giornata internazionale della donna, lanciato in Argentina e poi ripreso da una quarantina di Paesi nel mondo. Le donne, dunque, si asterranno quel giorno dal lavoro e anche dalla cura, cioè dal lavoro in casa e per i figli, per ribadire il rifiuto della violenza di genere.
L'8 marzo - hanno spiegato a Roma le promotrici dello sciopero - torna a essere un momento di "mobilitazione femminista". All'appello delle donne della rete hanno risposto alcuni sindacati (Usi, Slai Cobas, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc Cgil) che hanno indetto lo sciopero generale. Restano fuori i confederali.
"Le donne, e non solo - hanno detto le promotrici presentando la giornata - scenderanno in strada con cortei, assemblee nelle piazze, nelle scuole, negli ospedali, nelle università, per mostrare con forza che la violenza maschile contro le donne è un a questione strutturale della società, che attraversa ogni luogo, dalle case ai posti di lavoro, dai media alle frontiere e che in ogni luogo va contrastata".
La violenza contro le donne, secondo le femministe, non si combatte con l'inasprimento delle pene ma con una trasformazione radicale della società.
Ecco tre brevi video (teaser 1, 2, 3) di 45 secondi realizzati dalla creative producer Chloé Barreau e prodotti da D.i.Re per invitare tutte le donne a unirsi allo sciopero globale e combattere la violenza maschile. Le immagini sono tratte da più di 80 film celebri e raccontano come sarebbe il mondo se le donne si fermassero, se lasciassero il lavoro di cura e quello produttivo.
"L'8 marzo parteciperemo a tutte le iniziative che si svolgeranno nei territori, insieme ai tanti soggetti che si mobilitano e, dove possibile, saremo promotrici di iniziative, dalle assemblee, alle manifestazioni, allo sciopero che siamo pronte a proclamare in ogni luogo di lavoro in cui se ne verifichino le condizioni e il consenso delle delegate e delle lavoratrici ad attuarlo": così, in una lettera alle donne della rete 'Non una di meno', la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. "Una organizzazione sindacale come la nostra - aggiunge Camusso - è ben cosciente che lo sciopero non è solo atto simbolico, ma la determinazione di rapporti di forza che si realizzano in presenza di ampia partecipazione e la nostra riflessione collettiva ci ha portato a definire di essere pronte a proclamarlo ogni dove abbia possibile concretezza. E riteniamo che proprio per questo vadano valorizzate anche tutte le altre forme di partecipazione, assemblee, manifestazioni, che si possano realizzare".
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