(ANSA) - BARI, 08 LUG - "Se domani mi chiamano per offrire me
stesso lo devo fare per forza". Eli Bombataliev, il 38enne
ceceno, che risiedeva a Foggia dal 2012 nel Centro islamico ed è
in carcere da tre giorni su disposizione della magistratura
barese per terrorismo internazionale, spiegava con queste parole
a sua moglie, la 49enne russa Marina Kachmazova, la sua volontà
di martirio. I particolari delle intercettazioni telefoniche,
definite dal procuratore di Bari Giuseppe Volpe "conversazioni
agghiaccianti", sono stati resi noti nella conferenza stampa
tenuta questa mattina in Questura.Nell'operazione della Digos e
del Gico della Guardia di Finanza, denominata 'Caucaso
connection', il 38enne ceceno è stato sottoposto a fermo e altre
tre persone espulse, la moglie russa e due fratelli albanesi di
23 e 26 anni, risultati parte della rete di contatti di
Bombataliev e destinatari della sua attività di indottrinamento,
fino alla richiesta esplicita di diventare una "shahidka", donna
kamikaze con cintura esplosiva
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