Dopo quattro giorni consecutivi di devastanti roghi sembra essere arrivata una tregua. Sono diminuiti, infatti, gli "Sos" ricevuti dal Centro aereo unificato della Protezione Civile da parte delle Regioni. L'intervento di Canadair ed elicotteri è stato sollecitato per 20 situazioni, meno della metà delle richieste arrivate giovedì scorso, giornata che finora ha fatto registrare il massimo delle domande nel 2017. In particolare 5 richieste sono partite dalla Calabria, 4 dalla Sicilia, 3 rispettivamente dalla Campania e dalla Sardegna e una ciascuna da Basilicata, Lazio, Liguria, Toscana e Umbria.
L'impegno dei mezzi disponibili - 13 Canadair, 6 elicotteri del Corpo dei Vigili del Fuoco e 3 elicotteri della Difesa - è stato concentrato sulle situazioni più critiche consentendo di mettere sotto controllo o spegnere una decina di roghi. Intanto, stamani, sono tornati a casa i Canadair messi a disposizione dalla Francia (il loro rientro si è reso necessario per l'innalzamento del livello di rischio incendi nel territorio francese). Anche il bilancio dei vigili del fuoco fa registrare una situazione in netto miglioramento rispetto ai giorni precedenti. 850 gli interventi fatti oggi in tutta Italia. Il numero maggiore di roghi si è verificato in Sicilia, dove i vigili hanno effettuato 210 interventi. Seguono la Calabria con 160, la Puglia con 140, il Lazio con 130 e la Campania con 120. Dalle prime ore del mattino si è lavorato per lo spegnimento degli incendi sul Vesuvio; due Canadair e due elicotteri regionali sono stati impegnati sul versante Terzigno e Somma Vesuviana (Napoli) assieme alle squadre di terra. Migliorata anche la situazione sul Monte Megano nella zona dei Lattari mentre un incendio è scoppiato stamani nel territorio di Gragnano (Napoli).
In Gallura, nuovo incendio a fine mattinata a San Teodoro, ma il rogo per fortuna è stato domato in breve tempo: uno dei Canadair impegnati nelle operazioni di bonifica ad Alà dei Sardi e tra Loculi e Irgoli, è stato dirottato sulla zona e con quattro lanci le fiamme sono state spente. E' ormai certo che molti degli incendi divampati ieri in tutta la Sardegna sono di origine dolosa. Gli uomini del Corpo forestale hanno avviato una minuziosa attività ispettiva e di verifica che potrebbe portare presto a sviluppi importanti. Intanto oggi dalle prime ore della giornata operazioni di bonifica di due dei 14 roghi scoppiati ieri . Due elicotteri e un Canadair hanno lanciato bombe d'acqua su Irgoli, nel nuorese, mentre le squadre a terra hanno lavorato per spegnere gli ultimi focolai attivi. Discorso analogo ad Alà dei Sardi, in Gallura: il rogo sembra essere stato messo sotto controllo, anche grazie alla bassa intensità del vento di maestrale. Corpo forestale e Protezione civile non si sbilanciano su un bilancio dettagliato dei danni: gli incendi degli ultimi due giorni, secondo una stima approssimata, hanno "mangiato" alcune migliaia di ettari di macchia mediterranea, pascoli incolti e boschi. Solo in Gallura sono andati distrutti 1.700 ettari di sugherete.
L'assessora della Difesa dell'Ambiente della Sardegna, Donatella Spano, ha chiuso in serata il Comitato operativo regionale, organismo nato con il Piano per la lotta al fuoco con il compito di coordinamento in situazioni di emergenza. L'esponente della Giunta ha fatto il punto sugli incendi con i componenti del gruppo, il direttore della Protezione civile, Graziano Nudda, il comandante del Corpo Forestale, Gavino Diana, il direttore dell'Agenzia Forestas, Antonio Casula, il direttore regionale di Vigili del Fuoco, Massimiliano Gaddini. Nel primo pomeriggio Spano, Nudda e Diana si sono collegati in videoconferenza con il Dipartimento di Protezione civile: l'esponente della Giunta ha ringraziato per la disponibilità immediata e per la collaborazione con l'antincendio della Sardegna. "I vertici del Dipartimento - si legge in una nota - hanno espresso apprezzamento per come la Regione e tutto il sistema di Protezione civile, compresi i volontari, hanno affrontato giornate difficili, riuscendo a superarle e contribuendo a facilitare il sistema nazionale". Spano ha chiuso, quindi, il Comitato, invitando tutti a non abbassare la guardia.
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