Il Guardian online rivela le proposte per ridurre l'immigrazione europea elaborate dal governo di Theresa May per il dopo Brexit. Si tratta di un documento dell'Home Office di 82 pagine in cui si elencano una serie di possibili misure. E' previsto che la libera circolazione dei lavoratori finisca subito dopo l'uscita del Paese dall'Ue, che venga scoraggiato l'ingresso di lavoratori non qualificati con permessi di residenza della durata di massimo due anni e che sia introdotto l'obbligo del passaporto alla frontiera.
Il documento è datato agosto 2017 e, sottolinea il giornale, punta a dare priorità ai britannici nell'accesso ai posti di lavoro. Per i lavoratori Ue qualificati sono proposti invece permessi di residenza più lunghi, da 3 fino a 5 anni. Fra le altre potenziali restrizioni, quelle riguardanti i ricongiungimenti familiari, col rischio che molte famiglie siano così divise. Nello stesso documento si precisa però che si tratta solo di proposte, che devono essere approvate dai ministri e "sono soggette ai negoziati con l'Ue".
"Noi vogliamo attirare persone non chiudere porte in faccia". Lo ha detto il ministro della Difesa britannico Michael Fallon rispondendo a Sky news in merito alle rivelazioni del Guardian su un "piano segreto" di Downing Street per ridurre il numero di immigrati dall'Ue. "Sull'immigrazione bisogna trovare un punto di equilibrio", ha aggiunto Fallon precisando che nei prossimi mesi il governo delineerà il suo programma per regolare i flussi dall'Unione europea dopo la Brexit.
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