Il già lungo week end che tanti studenti stanno pregustando in occasione del voto del 4 marzo potrebbe dilatarsi ancora. Tra neve ed elezioni c'è il rischio che le scuole di Roma che ospitano seggi elettorali restino chiuse per ben nove giorni. Un megaponte che potrebbe coinvolgere anche altri comuni dove l'imperversare del maltempo sta imponendo la sospensione delle attività didattiche. Per la Capitale la possibilità che ciò accada è assai concreta.
"Giovedì è di nuovo prevista neve a Roma, quindi presumibilmente - osserva il presidente dell'associazione nazionale presidi (Anp) del Lazio Mario Rusconi - ci sarà un nuovo stop, venerdì compreso, anche per il ghiaccio. Gli studenti di questi istituti, se le ordinanze di chiusura verranno protratte, rischiano di tornare a scuola o solo per una giornata, quella di mercoledì, o addirittura direttamente mercoledì prossimo. I seggi elettorali infatti occupano le scuole da venerdì pomeriggio fino a martedì".
Lo scrutinio per Camera e Senato si svolgerà subito dopo la chiusura dei seggi e dovrebbe terminare nella mattinata di lunedì 5 marzo. Il 6 marzo servirà per la pulizia dei locali e gli studenti torneranno quindi in classe mercoledì 7 marzo. Intese specifiche potranno, però, essere assunte in sede locale dove si svolgeranno contemporaneamente le tornate elettorali politiche e regionali (come in Lombardia e nel Lazio).
Per le regionali lo scrutinio si terrà dalle 14 di lunedì 5 marzo, al termine del quale si procederà con le pulizie. Ai Comuni viene quindi lasciata la liberta' di decidere se far chiudere le scuole anche il mercoledì 7 marzo regalando quindi un ulteriore giorno di vacanza agli studenti. Sono già parecchi i sindaci che hanno disposto la sospensione delle attività didattiche anche per domani - nel Molise, in Campania, in Basilicata, in Sardegna, in Emilia Romagna - e altri potrebbero essere costretti alla stessa decisione se le condizioni meteo diventassero proibitive. "Meglio prevenire. La scelta spetta a Comuni e Protezione civile e se è stato dichiarato un allarme.." ha convenuto la ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli.
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