"Un boato spaventoso ed interminabile. Mai sentita una cosa del genere, mi vengono i brividi solo a pensarci": è la testimonianza all'ANSA di Aldo Montano (ASCOLTA AUDIO) che era in vacanza in Indonesia, sull'isola Gili Trawangan, insieme alla moglie Olga Plachina. Il campione di sciabola riferisce di "scene apocalittiche", legate anche al blackout e alla disperata fuga al buio dopo l'allarme tsunami. IL BILANCIO DELLE VITTIME DEL SISMA SALE DI ORA IN ORA
"Eravamo a cena in hotel, fortunatamente all'aperto, quando abbiamo sentito il boato ed una lunga sequenza di forti scosse sismiche. Per fortuna Olga ed io non eravamo in camera, visto che una parte dell'albergo è crollata", racconta, poco dopo aver raggiunto faticosamente l'aeroporto di Lombok, con la speranza di riuscire a rientrare a casa prima possibile, volando a Bali e poi, da lì, in Italia. "La nostra bambina, Olympia, per fortuna - dice - è in Russia", terra di origine di Olga.
Montano lamenta la mancanza di assistenza. Dopo il sisma, racconta, "siamo riusciti a contattare la Farnesina la quale ci ha gentilmente lasciato il numero dell'ambasciata italiana a Jakarta e del consolato italiano a Bali che ovviamente non hanno risposto... Ce la siamo dovuta vedere da soli, dopo l'iniziale sgomento e totale senso di impotenza. Ci siamo arrangiati insieme ad altri quattro italiani seguendo solo l'istinto di sopravvivenza". Dopo il blackout causato dalla scossa più devastante del terremoto, di magnitudo 6,9, "ci siamo avventurati al buio - racconta - tentando di illuminare, con le sole torce dello smartphone, quelle strade, a noi sconosciute". Dopo l'allarme tsunami, spiega ancora, "abbiamo pensato di rifugiarci su una collina, alta forse 50-60 metri, individuata in prossimità della spiaggia. Avevamo ben presenti nella memoria le immagini dello tsunami in Giappone e di quello in Thailandia ed eravamo terrorizzati dall'idea di poter morire investiti sulla spiaggia da un'onda".
All'alba scene di panico. "Le piccole barche usate per spostarsi da un'isola all'altra sono state prese d'assalto. Alcuni tour operator cercavano di dividere i gruppi, ma, all'arrivo di un'imbarcazione, scattava la ressa disperata per salire a bordo e lasciare l'isola". Recuperate alcune cose in hotel dalla stanza, parzialmente agibile, lo schermidore e sua moglie sono riusciti a lasciarsi alle spalle le macerie sull'isola di Gili Trawangan dove tuttora molti turisti, anche italiani, sono bloccati.
LE FOTO DELLA VACANZA IN INDONESIA
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