"In Italia i ponti 'scaduti' e da revisionare sono circa diecimila. Gli elementi principali alla base del rischio crollo, secondo i dati, sono i volumi di traffico e l'età dei manufatti.
"Questo è sicuro?", e sotto la foto dei pilastri degradati di un ponte che sorreggono una strada percorsa da auto e camion. Sono migliaia le condivisioni di post come questo che negli ultimi due giorni diffondono la 'psicosi crolli' sul tam tam dei social dopo la tragedia di Genova. Sul web si scatena rabbia, denuncia e paura dopo il crollo del ponte Morandi. Sulle timeline di Facebook e twitter si susseguono le immagini scattate dagli utenti che a primo impatto fanno impallidire, ma i cui rischi paventati non sono verificabili da una semplice foto. Tanti manifestano timori, accompagnati a volte da analisi superficiali che scatenano commenti al vetriolo o anche nevrosi. "Attenzione! Denunciate tutti i ponti e infrastrutture in stato di dissesto o in avaria. Condividi questo video e tagga Danilo Toninelli", si legge in una frase sotto un video Facebook dove si vedono parti cadenti di calcestruzzo rimosso con facilità dai colpi di un semplice bastone, con il ferro che affiora completamente in superficie. "Ma i controlli verranno fatti?", commenta un utente, mentre altri elencano i ponti del proprio Comune, dove giurano non passeranno più "se non verrà messo in sicurezza". In altre immagini si vede invece il ferro delle gabbie interne dei pilastri attaccato dalla ruggine, che rigonfiando stacca parti di cemento. Anche in questi casi la forza delle immagini si trasforma in presagi per chi commenta: "Faccio quella strada tutti i giorni. E spero che adesso le denunce di noi cittadini vengano ascoltate. Quante opere e strutture sono fatiscenti e senza più controlli?", si legge in un altro intervento, che segue una catena di discussioni su polemiche e indignazione. Ma c'è anche chi punta il dito contro "anni di speculazione edilizia e corruzione", come le foto postate di ponti che attraversano agglomerati di case.
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