La procura di Siracusa ha aperto un fascicolo sulla vicenda di nave Gregoretti della Guardia Costiera, ferma nel porto di Augusta dalla notte di sabato con a bordo 115 migranti. Il comandante della nave, secondo quanto si apprende, è in procura per essere sentito dagli inquirenti.
Intanto, i contatti per la redistribuzione dei migranti "sono in corso" con gli Stati membri, fa sapere la Commissione europea. Sull'unità sono ancora a bordo - dopo lo sbarco dei bisognosi di cure mediche e di 16 minori - 115 adulti. Lo stop allo sbarco imposto dal ministro dell'Interno, in attesa che gli altri Paesi europei annuncino di farsi carico. La Germania si è fatta avanti già da venerdì.
La Procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta per accertare le condizioni igienico-sanitarie dei migranti che si trovano nel pattugliatore Gregoretti, ormeggiato al pontile Nato della Marina militare nella rada di Augusta. Al momento nessuno è stato iscritto nel registro degli indagati. Il procuratore Fabio Scavone, che ha sentito a lungo il comandante della Gregoretti, ha incaricato tre consulenti in malattie infettive di effettuare un'ispezione. "Stiamo verificando le condizioni delle persone a bordo, dopo l'esito dell'ispezione potremmo trarre conclusioni", dice Scavone.
Sulla Gregoretti si trovavano 135 migranti soccorsi in mare: un nucleo familiare composto da quattro persone è sbarcato a Catania. Ieri sera sono stati fatti scendere 15 minori. "Attualmente vi sono quindi 116 persone a bordo che ad esempio utilizzano un solo bagno. Alcuni lamentano dei fastidi fisici. Dobbiamo accertarne l'entità", spiega il procuratore di Siracusa Fabio Scavone, che ha aperto un'inchiesta per accertare le condizioni igienico-sanitarie dei migranti che si trovano sulla nave della Guardia costiera. Oltre ai tre medici sono saliti a bordo anche i carabinieri del Nas.
"Quello che voglio evitare è che ogni volta queste navi attendano anche 15 giorni davanti alle coste italiane prima che le condizioni dei migranti peggiorino e si faccia attraccare la nave". Lo dice il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer che riferisce una sua conversazione con Matteo Salvini. "Al vertice di Helsinki ho detto: 'Matteo che senso ha questa procedura se poi alla fine la gente sbarca?' Così abbiamo deciso di incontrarci i primi di settembre a Malta".
Leggi l'articolo completo su ANSA.it