Non c'è pace per il Mose di Venezia, la grande opera che dovrebbe salvaguardare la città e la laguna dalle alte maree. Dopo l'allungamento dei tempi per la costruzione, lo scandalo legato alle tangenti, ad ottobre si è avuto un nuovo stop alla fase di test delle paratoie, avviata a luglio e che stava per concludersi in una data simbolica, quel 4 novembre che ricorda l'"Aqua granda" del 1966. Situazione resa più drammatica da questa ultima piena.
Il Consorzio Venezia Nuova ha reso noto, infatti, il 31 ottobre che è stato rinviato a un'altra data il sollevamento completo della barriera posata alla bocca di porto di Malamocco. Motivo, il riscontro, avvenuto durante i sollevamenti parziali delle dighe mobili, il 21 e 24 ottobre scorso, di alcune vibrazioni in alcuni tratti di tubazioni delle linee di scarico. Un comportamento che ha indotto i tecnici del Consorzio allo stop, in attesa di verifiche dettagliate e di interventi di soluzione del problema. Quella di Malamocco è la bocca di porto più profonda della laguna, 14 metri, che permette l'ingresso e il transito delle navi commerciali verso le banchine di Porto Marghera lungo il Canale dei Petroli. Su di essa sono state posate 19 paratoie, ciascuna lunga 29,5 metri e larga 20, per uno spessore di 4,5 metri, incernierate a sette cassoni di alloggiamento in calcestruzzo installati nel fondale.
E il Mose a che punto è? L'ultimo stop a ottobre
Le prove di sollevamento delle prime nove dighe della barriera sono iniziate la sera di lunedì 21 ottobre, seguite, il 24 dal test alle altre 10. L'intera barriera si sarebbe dovuta alzare nella notte del 4 novembre. Si trattava dell'ultimo 'step' della fase di test alle paratoie mobili, iniziato il 18 aprile scorso con i sollevamenti alla Bocca del Lido, quella più a nord, poi proseguito il 22 luglio con quella di Chioggia, a sud.
I lavori, in particolare per Malamocco, non sono comunque finiti: la struttura installata sarà infatti oggetto fino a tutto il 2020 di ulteriori opere di consolidamento e ripristino, poichè venne danneggiata da una mareggiata nel 2015.
Per il 31 dicembre 2021 è invece stata fissata la data di conclusione e di consegna del Mose, al termine della fase di collaudo del sistema definitivo degli impianti che muovono le dighe del sistema. Il costo complessivo dell'opera, secondo le previsioni contenute nel Bilancio 2018 del Consorzio Venezia Nuova, è stato calcolato in 5.493 milioni di euro, stanziati in 15 anni, dal primo mattone del 2003 al 2018. I residui finanziamenti programmati dal Governo ammontano a 221 milioni, dal 2017 fino al 2024, ossia per altri tre anni dopo la chiusura dei cantieri.
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