Questa volta l'amore ha superato le mura di un convento e ne ha persino decretato la chiusura. Un convento che da decenni resisteva in Valtiberina alla crisi delle vocazioni, alla modernità che mette al bando la vita di meditazione, alla scarsa attrattiva che l'esistenza ritirata e isolata esercita in mondo sempre più connesso e convulso.
Succede così che una crisi vocazionale incrocia il sentimento, l'amore verso un uomo, e porta una delle due suore del convento ad abbandonare il velo. Una scelta esistenziale e privata che però ha una ricaduta pubblica, ovvero nella piccola comunità monastica: l'altra consorella infatti ha 80 anni e sola non può di certo riuscire a portare avanti la complessa vita di un convento. Un convento dove da poco, a sfidare gli eventi, sono arrivate due novizie entusiaste e pronte ad intraprendere in profondità il percorso religioso. Attratte proprio dal lavoro di comunità voluto dalla suora 40enne, diventata la superiora.
E così a causa dell'amore, profano e improvviso, il convento non ha perso solo la monaca 40enne, ma anche la più anziana e le due più giovani mettendo fine all'esperienza di religione, vita comune e preghiera in quelle mura che non dipendono dalla diocesi o dal vescovo ma dal loro ordine religioso. Ma il destino, entrato nelle stanze riservate e silenziose della religione, non si è accontentato di far chiudere il convento. Dopo avere sconvolto i piani della vita della 40enne ha voluto che la storia d'amore finisse improvvisamente come era iniziata. L'ormai ex suora però non è ritornata sui suoi passi e ha deciso, risolvendo al crisi vocazionale, di restare al mondo e alla sua vita di donna aprendosi alle esperienze che il futuro le riserverà. Il portone del convento, quello invece resterà chiuso
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