Sono cinque i cadaveri recuperati fino ad ora dalla Guardia Costiera e dalla Guardia di Finanza dopo il naufragio avvenuto ieri a un miglio dalla costa di Lampedusa. I corpi privi di vita di tre donne sono stati recuperati in mare dalla motovedetta della Guardia Costiera CP 324, altri due sono stati ritrovati a terra da personale della Guardia di Finanza.
La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, naufragio e omicidio colposo plurimo. Già da ieri sera il procuratore aggiunto Salvatore Vella sta seguendo sistematicamente l'evolversi del caso e ha gestito prima la complessa macchina dei soccorsi.
La prima salma è stata recuperata a riva, a Cala Galera, dai militari della Guardia di Finanza. Anche il secondo cadavere è stato avvistato in spiaggia, ma le onde lo hanno trascinato di nuovo in mare. A ripescarlo è stata la motovedetta Cp300 della Guardia costiera di Lampedusa.
Sono proseguite per tutta la notte, sotto il coordinamento della Guardia Costiera di Palermo, le ricerche in mare in seguito al naufragio. I 149 migranti tratti in salvo dalle motovedette della Guardia Costiera, tra i quali 13 donne e 3 bambini, avevano riferito che sul barcone vi erano altre venti persone.
Il naufragio è avvenuto nel tardo pomeriggio, poco prima del tramonto, a circa un miglio dalla spiaggia dell'Isola dei Conigli. La barca, che non aveva richiesto aiuto né segnalato la sua posizione alla Guardia Costiera, si è capovolta a causa del mare in tempesta. Nelle ricerche, ostacolate dal maltempo, impiegate due motovedette e un aereo della Guardia Costiera, una nave e un elicottero della Marina Militare, una motovedetta e un pattugliatore della Guardia di Finanza.
Il naufragio è avvenuto a circa un miglio dalla costa, tra la spiaggia dell'isola dei Conigli e Cala Galera.
Due naufraghi sul molo di Lampedusa disperati perché tra le persone salvate non ci sono le loro mogli. I due uomini, un giovane eritreo e un libico, sperano che i soccorritori, che stanno perlustrando l'area, possano individuare e mettere in salvo le due donne.
"Ieri sera ho sentito il ministro Lamorgese, in queste ore stiamo seguendo con molta apprensione quello che sta succedendo. Una cosa è certa, noi dobbiamo lavorare per fare in modo che le imbarcazioni non partano più dalle coste libiche, tunisine e del Nordafrica. Ci stiamo lavorando con tutte le nostre forze". Così il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sul naufragio dei migranti a Lampedusa.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it