La sospensione del vaccino contro il Covid-19 in alcune nazioni del Nord Europa e alcune morti nel nostro Paese di persone recentemente vaccinate, per le quali resta comunque da provare se vi sia una correlazione o meno, hanno accesso il dibattito sull’azienda farmaceutica e sulla sicurezza del vaccino.
Ansa e DataMediaHub hanno analizzato le conversazioni online (social + news + blog + forum) nell’ultima settimana relativamente ad AstraZeneca, per comprendere quali sia l’orientamento degli italiani rispetto al vaccino attualmente in distribuzione nel nostro Paese.
Nell’ultima settimana le citazioni di AstraZeneca sono state oltre 138 mila, da parte di più di 15 mila autori unici, i cui contenuti hanno coinvolto (like + condivisioni + commenti) circa 2.1 milioni di persone.
La portata potenziale (“opportunity to be seen”) di questa mole di citazioni è stata di 269.1 miliardi di impression, di esposizioni potenziali a contenuti relativi ad AstraZeneca. Valore che stimiamo ragionevolmente essere pari a 13.4 miliardi di impression, di esposizioni effettivamente avvenute ai contenuti relativi all’azienda farmaceutica e al suo vaccino al centro della bufera.
Nonostante l’AIFA abbia parlato di “ingiustificato allarme sulla sicurezza del vaccino”, e le prime due autopsie effettuate escludano correlazioni tra la vaccinazione e i decessi, complessivamente sono centinaia di migliaia le condivisioni di notizie relative a “morti sospette” e al ritiro del vaccino in altre nazioni del vecchio continente. Per contro sono decisamente molte meno le condivisioni relative ad articoli online che invece forniscono notizie rassicuranti sulla funzionalità e sicurezza del vaccino. La word cloud dei 12° termini più utilizzati all’interno delle conversazioni online relative ad AstraZeneca fornisce uno spaccato di quali siano i temi più dibattuti. Si va dal militare morto al lotto bloccato, passando per embolia polmonare e reazioni avverse. E molto altro ancora.
Non a caso, come mostra l’infografica di sintesi dei risultati emergenti dalla nostra analisi, vi è una netta prevalenza di “sentiment” negativo nei confronti di AstraZeneca e del suo vaccino. Un’avversione confermata, se necessario, dalla “emoji cloud”, dalle faccine, come le chiamiamo comunemente, più utilizzate nell’ambito delle citazioni online della azienda farmaceutica, con abbondanza di emoticon di paura, perplessità, ma anche schifo e rabbia. Forti le polemiche anche riguardo alcune dichiarazioni postate su Twitter da Roberto Burioni, che richiamavano AstraZeneca a spiegare quanto accaduto e che invece sono state mal interpretate. Nel tardo pomeriggio del 11/03 scorso, Selvaggia Lucarelli, al centro di una disputa con altri sduoi colleghi sull’opportunità o meno di dare priorità ai giornalisti nelle vaccinazioni, ha twittato che “Al momento l’unica certezza su AstraZeneca è che diventerà pane per i no-vax. Un gran casino, a prescindere”. Ecco che allora abbiamo approfondito la questione esaminando in maniera specifica le discussioni relative al vaccino in generale, e ad AstraZeneca nello specifico, all’interno dei gruppi pubblici su Facebook.
Negli ultimi sette giorni sono state 254.836 le interazioni relative al vaccino avvenute all’interno dei gruppi pubblici che hanno creato circa un migliaio di post sul tema. Il gruppo di gran lunga più attivo è stato quello di “ProfessioneInsegnante.it” con 231 post sul tema dei vaccini in soli sette giorni. Pari a una media di 33 post al giorno sul tema. Numero di post che hanno generato 31.245 interazioni all’interno del gruppo in questione, a testimonianza di quanto il tema sia sentito dai docenti. Le discussioni vertono principalmente sulla sicurezza delle scuole, tema sorpassato dalle recenti disposizioni in vigore da oggi che di fatto chiudono le scuole in, quasi, tutta Italia, e dai sintomi post vaccinazione per coloro che hanno già ricevuto la loro dose. La stragrande maggiorante dei post, e dei commenti, non hanno toni allarmistici, anche se naturalmente c’è preoccupazione, e nemmeno lontanamente si trovano contenuti “no-vax”, fortunatamente. Uno per tutti, del 12/03 scorso, che dice “La probabilità di avere una trombosi con AstraZeneca è più bassa di quella di vincere al superenalotto”. Per quanto riguarda invece le discussioni, sempre all’interno dei gruppi pubblici di Facebook, relative specificatamente ad AstraZeneca, la situazione cambia. A conferma di quanto siano nella bufera l’azienda farmaceutica e il suo vaccino, i post nei gruppi pubblici di Facebook sul tema specifico sono stati 5.511 e hanno generato 276.158 interazioni.
Tra tutti, spuntano in particolare due gruppi: “#iostoconascierto” gruppo pubblico che conta oltre 181mila membri, e “Eventi Avversi Vaccino Covid”, che invece conta poco più di 8mila membri. In entrambi i gruppi i post contro i vaccini in generale, e quello di AstraZeneca nello specifico, sono numerosi, e anche i commenti di buona parte dei membri sono dello stesso tenore. Si tratta complessivamente di un numero di conversazioni numericamente limitato ma non vi è dubbio che Facebook dovrebbe controllare con maggior attenzione tali contenuti.
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