(ANSA) - PESCARA, 30 GIU - Nessuno sconto di pena. La Corte
d'Assise d'Appello di Perugia ha confermato la sussistenza
dell'aggravante dei futili motivi e quindi la condanna a 30 anni
di carcere per Davide Troilo, l'ascensorista pescarese che il 2
dicembre 2016 uccise con 17 coltellate la sua ex fidanzata
Jennifer Sterlecchini, 26 anni.
A presentare il ricorso alla Suprema Corte era stato il
difensore di Troilo, l'avvocato Giancarlo De Marco, che, tra
l'altro, aveva focalizzato la sua difesa sostenendo
l'insussistenza dell'aggravante dei futili motivi. I giudici di
Piazza Cavour ritenendo non ben definita l'aggravante contestata
all'imputato avevano diposto un nuovo processo davanti alla
Corte di Perugia, chiamata a stabilire se esista o meno questa
aggravante e nel caso motivarla congruamente. Oggi il verdetto
dei giudici umbri, i quali hanno confermato le decisioni di
primo e secondo grado: Troilo è colpevole di omicidio
volontario, aggravato dai futili motivi.
Jennifer venne uccisa dall'ex fidanzato nella casa in cui i
due avevano vissuto insieme, in strada Acquatorbida, a Pescara.
Dopo che la relazione finì, quella mattina la ragazza tornò in
quell'appartamento per riprendere le ultime cose e trasferirsi
definitivamente dalla madre, che la stava aspettando in strada
insieme a un'amica. Troilo, però, non non le permise di andare
via e la colpì con 17 coltellate, dietro la porta di ingresso
chiusa a chiave, uccidendola. La madre e l'amica non poterono
far altro che ascoltare impotenti le urla della ragazza e le sue
ultime parole: "Aiuto, mamma, mi sta ammazzando". (ANSA).
Omicidio Jennifer: confermata condanna a 30 anni per Troilo
Processo bis alla Corte d'Assise d'Appello di Perugia