(ANSA) - PALERMO, 06 AGO - "L'uccisione del procuratore
Gaetano Costa è stata cancellata dalle memoria e, come in tutti
i grandi delitti di mafia, non è stata mai cercata tutta la
verità sugli autori e sui moventi. Il figlio del magistrato,
Michele Costa, rilancia le sue denunce in margine alla
commemorazione del padre in via Cavour sotto la lapide che
ricorda l'agguato di 41 anni fa in via Cavour dove è stat
deposta una corona di fiori.
Non è accaduto nulla. Se ne sono tutti dimenticati. Come per
altri casi, sono state ottenute verità parziali e come tali
insoddisfacenti e fasulle. Le colpe vanno distribuite in parti
uguali". "Quando - aggiunge Michele Costa - ho detto che forse
non si cerca tutta la verità perché inconsapevolmente si ha
paura della verità sono stato attaccato e insultato". Poco
prima di essere ucciso il procuratore Costa aveva firmato
personalmente, di fronte al rifiuto dei suoi sostituti, la
convalida degli arresti compiuti dalla polizia tra esponenti del
clan Spatola-Inzerillo-Gambino. Il rifiuto dei sostituti viene
inquadrato dal sindaco Leoluca Orlando nel "clima di grande
isolamento" che avrebbe assediato il magistrato. "La sua
solitudine - secondo Orlando fu un incentivo a reagire per il
sistema politico-affaristico-mafioso che si sentiva colpito nel
livello più alto specie quando Costa in una audizione aveva
puntato il dito contro gli esattori Salvo". Costa è stato
ricordato anche con una messa celebrata nella Chiesa di San
Giovanni dei Napoletani. (ANSA).
Mafia: figlio procuratore Costa, memoria cancellata
"Non si è mai cercata tutta la verità"