"Forza Nuova va sciolta": a dirlo, dopo l'assalto alla sede della Cgil a Roma, è Angelo Lupi, sindaco di Cave, il paese di 11mila anime a sud della capitale, dove la sera del 29 settembre 1997 nacque il partito neofascista di Roberto Fiore e Massimo Morsello. Con l'ANSA il sindaco che non fa mistero del suo passato nelle file del Movimento sociale italiano, per poi transitare - come lui stesso racconta - in Alleanza nazionale e oggi in FdI. "Dove non c'è più spazio per i nostalgici - sottolinea - e proprio il nuovo stile di Fratelli d'Italia ci deve far prendere nettamente le distanze da certe espressioni eversive". Del meeting di 24 anni fa, organizzato nel parco di una villetta privata nelle campagne di Cave, il sindaco non ha memoria, così come non ne hanno la stragrande maggioranza dei cittadini incontrati nelle piazze o davanti ai bar del paese. Compreso il sindaco dell'epoca, Paolo Pasquazi che, raggiunto telefonicamente, spiega di essere stato "un sindaco tecnico". "Non sono mai venuto a conoscenza di quel raduno - aggiunge -, forse perché non ero attento alle dinamiche della politica". Chi invece alla nascita di Forza Nuova partecipò preferisce non parlare e rimanere nell'anonimato. Ma c'è anche chi, come nel caso di uno studente universitario, ricorda quando, nel 2004, Fiore si candidò a sindaco di Cave: prese 242 voti. "Troppo pochi per essere eletto ma sufficienti per ricordare l'anima nera del paese" conclude.
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