Cronaca

Discoteche sul piede di guerra: "Così a Capodanno non si aprirà"

Indino: 'E' la pietra tombale sul nostro settore'

Una discoteca in una foto di archivio

Redazione Ansa

Per poter partecipare ad una festa in un locale o per andare a ballare in discoteca tra il 28 e il 31 dicembre bisognerà aver fatto la terza dose del vaccino oppure avere l'esito negativo di un tampone se si è ancora in attesa del booster. Sarebbe questo l'orientamento emerso dalla cabina di regia sulla questione dei tamponi per i vaccinati anche se una decisione definitiva, spiegano diverse fonti, sarà presa in Cdm. 

Discoteche sul piede di guerra. "A queste condizioni non si aprirà. A Capodanno, così, non possiamo aprire", dice all'ANSA il presidente del Silb, sindacato dei locali da ballo Emilia-Romagna Gianni Indino, sull'ipotesi di norme per l'accesso alle discoteche solo dopo aver fatto la terza dose o con l'esito negativo di un tampone. "Per noi Capodanno vuol dire il 15% della stagione, era l'ossigeno per mantenerci in vita. E' la pietra tombale". Chiediamo di fare slittare le norme dal 2 gennaio e poi vediamo di metterci tutti insieme a trovare un sistema". E' un provvedimento "miope, chiude la notte corretta, controllata e favorisce il proliferare degli abusivi".

"Abbiano due scenari da un lato le chiusure dall'altro le cautele. E' evidente che non c'è battaglia. La prima priorità è non chiudere. Sono necessarie però misure sostenibili: certo non è pensabile il green pass per il caffè al bancone: in Italia si prendono 30 milioni di caffè al giorno. I controlli sarebbero impossibili". Così all' ANSA il direttore generale di Fipe Confcommercio (la federazione dei pubblici esercenti), Roberto Carugi commenta le misure.

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