Cronaca

Vandalizzata corona vittime foibe a Pescara, tre denunciati

Sindaco Masci, un gesto inqualificabile fuori da ogni logica

Redazione Ansa

(ANSA) - PESCARA, 11 FEB - Tre persone, un uomo e due donne, "ideologicamente schierati", sono stati denunciati dalla Digos di Pescara per avere danneggiato la scorsa notte una corona di fiori deposta ieri in piazza Martiri Dalmati Giuliani in occasione del Giorno del Ricordo per rendere omaggio agli italiani morti nelle foibe. Lo rende noto il sindaco di Pescara, Carlo Masci, in un post sul suo profilo Facebook.
    Ieri mattina la Digos aveva fermato e allontanato alcuni giovani che volevano intervenire durante la manifestazione verosimilmente per contestare la commemorazione; il Questore di Pescara, Luigi Liguori, aveva predisposto un servizio di vigilanza nella zona per evitare danneggiamenti anche in considerazione del fatto che l'anno scorso la corona deposta in occasione della commemorazione delle vittime delle foibe era stata vandalizzata in due circostanze.
    "Questa mattina alle 7 il questore mi ha girato la foto del danneggiamento - spiega il sindaco Masci all'ANSA - con la corona gettata nella fontana e mi ha anche detto che siccome aveva predisposto un servizio della Digos a ridosso della piazza per i danneggiamenti dell'anno scorso. E aveva ragione visto che sono stati bloccati e denunciati tre ragazzi due donne e un uomo, che questa notte hanno agito in quel modo. Un gesto inqualificabile, fuori da una logica di comunione, di concordia, necessaria soprattutto in questi momenti storici Il 27 gennaio abbiamo celebrato la Giornata della Memoria, ieri il giorno del Ricordo, oggi sono qui a Colle Pineta per commemorare i nove ragazzi fucilati dai nazisti, sempre in quel periodo buio del mondo, dell'Italia e dell'Abruzzo. È un gesto inqualificabile da parte di persone che sono fuori alla storia e fuori dal mondo, che pensano che le cose si risolvano on gesti violenti inqualificabili, invece di ragionare in termini di pace, di serenità, di uguaglianza". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it