Le donne affrontano notevoli svantaggi nel mercato del lavoro europeo. Hanno una minore probabilità di occupazione, sono impiegate in lavori meno gratificanti dal punto di vista economico e guadagnano salari più bassi degli uomini anche quando svolgono lavori comparabili.
Le donne rappresentano più della metà della popolazione immigrata totale in Europa (52%) e, tra i paesi europei con una significativa presenza straniera, l'Italia è quello con la più alta percentuale di donne sul totale della popolazione immigrata (55%).
L'istruzione più elevata delle donne immigrate rispetto agli uomini è una caratteristica della maggior parte dei paesi europei, anche se l'istruzione di migranti uomini e donne è fortemente correlata: i paesi di destinazione che ricevono le donne più istruite, accolgono anche gli uomini più istruiti, e viceversa. Nonostante il migliore livello di istruzione, in buona parte dei paesi europei le donne immigrate hanno una probabilità di occupazione inferiore a quella degli uomini immigrati (-13,6%). Una situazione che non è variata negli ultimi dieci anni.
Le donne immigrate in Europa sono impiegate molto più frequentemente degli uomini immigrati in lavori poco pagati e poco qualificati. Svolgono principalmente occupazioni elementari (24% contro 14% per gli uomini immigrati), in particolare nei lavori di pulizia (quasi una su 5 contro il 2% per gli uomini immigrati). Anche a causa di questo, le donne immigrate guadagnano meno e i loro redditi sono tra i più bassi di quelli nazionali. Dato che si aggrava ulteriormente in Italia.
Non solo i livelli di istruzione degli immigrati in Italia sono inferiori alla media europea (e tra i più bassi in Europa, come quelli dei nativi italiani), ma non sono affatto migliorati nell'ultimo decennio e mezzo. Meno di un quinto (17%) delle donne immigrate in Italia ha un'istruzione terziaria e, tra le aree di origine, questa quota è più bassa tra le donne africane (9% contro il 23% in Europa). I tassi di occupazione tra le donne immigrate e le donne italiane sono molto simili e sono entrambi tra i più bassi in Europa. Non solo, il gap tra i tassi di occupazione tra uomini e donne immigrate è tra più alti in Europa ed è addirittura cresciuto negli ultimi 5 anni: solo una donna immigrata su due lavoora in Italia.
Le donne immigrate in Italia sono considerevolmente più povere della media europea: in Europa metà delle donne immigrate è nel 30% più povero, in Italia metà è nel 20% più povero.
Questo perché sono occupate in particolare nei lavori elementari (lavori a basse competenze e bassa remunerazione) in Italia e in altri paesi dell'Europa meridionale: circa un terzo delle donne immigrate in Italia, Grecia e Spagna sono impiegate in un lavoro elementare (contro 24% in Europa). In Europa infine una donna immigrata su 10 svolge un lavoro di cura.
Il gender gap pesa di più sulle immigrate, solo il 50% lavora
Rapporto sull'integrazione, sono anche tra le più povere in Europa