Ha chiesto di essere processato con rito abbreviato (a porte chiuse e che prevede uno sconto di un terzo sulla pena) ma condizionato alla deposizione di un suo consulente-medico e alla produzione di documenti, Alberto Genovese, imprenditore del web imputato con l'accusa di aver violentato, dopo averle rese incoscienti con un mix di droghe, due modelle: una, 18 anni, durante una festa organizzata il 10 ottobre di due anni fa nel suo attico con vista sul Duomo e ribattezzato 'Terrazza Sentimento', l'altra, 23 anni, sua ospite in una villa di lusso a Ibiza nel luglio precedente.
La difesa depositerà al giudice documentazione, come una relazione psichiatrica, relazioni mediche e analisi tossicologiche e materiale estratto da dispositivi e profili social. Carte che ha chiesto che vengano acquisite nel processo abbreviato.
L'imprenditore, che si sta disintossicando in una clinica in regime di domiciliari, era in aula stamani davanti al gup, che deciderà sulla richiesta di abbreviato condizionato il prossimo primo giugno.
Genovese, accompagnato dai suoi legali, non ha rilasciato dichiarazioni ai molti cronisti e operatori tv che lo hanno seguito mentre lasciava l'aula del settimo piano del Palazzo di Giustizia.
Le due ragazze vittime dei presunti abusi restano nel processo come parti civili e non è andata in porto alcuna trattativa su eventuali risarcimenti fuori dal processo. Anche l'ex fidanzata, imputata per concorso nella violenza sull'isola spagnola, ha chiesto di essere processata in abbreviato. Entro il primo giugno le altre parti potranno presentare osservazioni sui documenti che la difesa di Genovese depositerà e ai quali la stessa difesa ha condizionato la richiesta di rito alternativo.
Risarcimenti per un totale di circa 155mila euro alle due vittime. Li avrebbe offerti oggi nell'udienza, davanti al gup di Milano Chiara Valori, la difesa di Alberto Genovese. Entrambe, attraverso i loro difensori, hanno rifiuto le proposte, scegliendo di rimanere parti civili per gli eventuali risarcimenti danni nel processo. In particolare, Genovese avrebbe offerto 130mila euro alla giovane all'epoca 18enne, assistita dall'avvocato Luigi Liguori e che ha già dovuto affrontare, da quanto si è appreso, spese per quasi 25mila euro solo per cure mediche. Un'altra offerta da 25mila euro, invece, è arrivata alla ragazza all'epoca 23enne, ma anche in questo caso è stata respinta. Ad accettare un risarcimento a titolo di acconto è stata solo una delle associazioni parti civili.