(ANSA) - FIRENZE, 30 APR - Il Primo maggio? "Domani non si
può festeggiare: sul lavoro c'è una vera e propria guerra. Lo
dicono chiaro anche i dati, tre morti al giorno, hanno fatto una
media, quindi i lavoratori cosa devono festeggiare?".
Alla vigilia della festa dei lavoratori Emma Marrazzo torna a
parlare delle tutele che mancano e di sua figlia Luana, che al
lavoro ha perso la vita, a 22 anni: tra pochi giorni, il 3
maggio, sarà il primo anniversario dell'incidente nella ditta di
Montemurlo (Prato) dove la giovane, già mamma di Alessio, che
oggi ha 6 anni e che "è tutto lei", fu risucchiata
nell'ingranaggio dell'orditoio a cui era addetta. Macchinario al
quale, secondo l'inchiesta della procura di Prato, sarebbe stati
disattivati i dispositivi di sicurezza. Il 3 maggio è anche il
giorno in cui Emma Marrazzo compirà 54 anni: "Sarà bruttissimo,
doppiamente, 'festeggeremo' sempre insieme - osserva amaramente
- i nostri anniversari: il giorno del mio compleanno me l'hanno
tolta, uccisa".
"Spero che si riesca ad ottenere qualcosa - spiega la mamma
di Luana, parlando del suo impegno perchè i luoghi di lavoro
diventino più sicuri -. Io sarei contenta se mettessero le
telecamere sul posto di lavoro", per avere più controlli e
vedere cosa accade. E "servono poi maggiori controlli a
sorpresa. E andare a parlare con gli apprendisti per che cosa
sono stati assunti", come lo era Luana, per "rendere i
lavoratori consapevoli delle loro mansioni": "dai contratti poi
non risulta". E fare in modo che "siano sempre affiancati, non
lasciati soli: sono ragazzi. A loro serve una formazione non
sono teorica ma anche pratica, per spiegare che questi
macchinari sono molto pericolosi e di stare molto attenti.
Questo ti può salvare la vita. Mia figlia per due anni si è
lamentata sempre: 'Questi macchinari sono mezzi tronchi' diceva,
'sola non mi potete lasciare, se viene un controllo vi fanno le
multe'". Quelle sul lavoro, afferma, "sono morti che si possono
evitare, morti violente come in una guerra" solo che l'arma che
viene usata è la mancanza di "buon senso, di cuore", è la
"disumanità immensa" di togliere i dispositivi di sicurezza ai
macchinari.
Martedì, per ricordare Luana, ci sarà alle 18 una messa nella
chiesa di Santa Maria a Spedalino, nel comune di Agliana
(Pistoia) dove Luana viveva con la famiglia. "Saremo là tutti
insieme, la sua amica che arriva da Milano, i miei parenti dalla
Calabria, tutti gli amici di qua" e Alberto, il fidanzato di
Luana: "Siamo sempre insieme con Alberto - spiega Emma Marrazzo
-, i sui genitori, le sue sorelle: si soffre tutti insieme,
Luana era entrata nel loro cuore, la famiglia si era allargata
prima e ora siamo più uniti che mai". E questo dà "serenità e
tranquillità" al piccolo Alessio, "il solo che ravviva questa
casa" che si è "spenta" da quanto Luana non c'è più: "Era una
ragazza gioiosa, allegra, solare, la casa la riempiva tutta".
(ANSA).
Mamma di Luana, '1 maggio nulla da festeggiare'
'È come una guerra'. Dolore per la morte al lavoro della figlia