(ANSA) - NUORO, 14 GIU - Alle 5.20 di stamattina e dopo quasi
due giorni di lavoro si è concluso il recupero dello speleologo
cagliaritano di 30 anni che si era infortunato domenica
pomeriggio all'interno della grotta S'Edera a Urzulei, in
Ogliastra, a 180 metri di profondità.
Ad attenderlo l'elicottero dell'elisoccorso di base ad Olbia con
l'equipe medicalizzata per il trasporto all'ospedale Brotzu di
Cagliari.
L'uomo era in buone condizioni, ma con un arto immobilizzato a
causa di una frattura. Era entrato nella cavità domenica
mattina, insieme a un gruppo di speleologi, ma era scivolato
riportando la frattura alla gamba, un problema che non gli ha
più consentito di proseguire.
L'intervendo di salvataggio effettuato dal Corpo nazionale del
Soccorso Alpino e Speleologico è stato particolarmente difficile
e ha visto impegnati 90 tecnici con varie specializzazioni: lo
speleologo si trovava a una profondità di 180 metri e a 500
metri dall'ingresso, nella zona della grotta denominata Pozzo
della Grande Marmitta. Per consentire il passaggio della barella
sono stati allertati i tecnici di soccorso speleologico
specializzati in disostruzione con l'ausilio di microcariche:
sono arrivati dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Friuli Venezia
Giulia, dalla Campania, dal Lazio e dall Umbria, grazie alla
collaborazione del Cnsas con l'Aeronautica Militare, che ha
messo a disposizione un elicottero decollato da Pratica di Mare.
L'infortunato poco dopo l'allarme lanciato dai colleghi, è
stato raggiunto dai tecnici e dai sanitari del Cnsas che lo
hanno stabilizzato e tenuto in un punto caldo all'interno di una
tenda per consentirgli di affrontare le lunghe ore necessarie
per le operazioni di recupero.
L'intervento è stato svolto in collaborazione con il personale
dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri della Stazione di Lanusei
e del personale Areus. (ANSA).
Speleologo ferito in grotta, in salvo dopo quasi due giorni
Gamba fratturata a -180 mt in Ogliastra, tecnici da sei regioni