(ANSA) - ROMA, 21 GIU - "L'agricoltura è un'attività umana
che assicura la produzione di beni primari ed è sorgente di
grandi valori. Apprezziamo oggi più che mai questa attività
produttiva in un tempo segnato dalla guerra, perché la mancata
produzione di grano affama i popoli e li tiene in scacco.
La Chiesa continua, inoltre, a "denunciare le forme di
corruzione mafiosa e di sfruttamento dei poveri e vuole
mantenere le mani libere da legami con i poteri di agromafie
invasive e distruttive. Purtroppo, le terre inquinate sono
frutto anche di silenzi omertosi e di indifferenza".
"Non poche volte all'interno dell'attività agricola si
infiltra un agire che crea grandi squilibri economici, sociali e
ambientali. È ormai ampiamente documentata in alcune regioni
italiane l'attività fiorente delle agromafie, che fanno
scivolare verso l'economia sommersa anche settori e soggetti
tradizionalmente sani, coinvolgendoli in reti di relazioni
corrotte. Il riciclaggio di denaro sporco o l'inquinamento dei
terreni su cui si sversano sostanze nocive, il fenomeno delle
'terre dei fuochi' che evidenziano i danni subiti dagli
agricoltori e dall'ambiente, vittime di incendi provocati da
mani criminali, sono esempi di degrado. Nelle imprese catturate
da dinamiche ingiuste si rafforzano comportamenti che minacciano
ad un tempo la qualità del cibo prodotto e i diritti dei
lavoratori coinvolti nella produzione. Si tratta di strutture di
peccato che si infiltrano nella filiera della produzione
alimentare", conclude il messaggio. (ANSA).
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Vescovi, denunciano le agromafie, 'invasive e distruttive'