Ondate di calore come quella attuale aumenteranno del 30% nei prossimi anni e la causa principale è da identificare nei gas serra emessi dall'uomo: a indicarlo è un nuovo studio coordinato da Jiayu Zheng e Chunzai Wang dell'Accademia Cinese della Scienze e pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences realizzato con l'obiettivo di valutare l'impatto umano sulla circolazione atmosferica.
Superando i 40 gradi, il 19 luglio 2022 è passato alla storia come la giornata più calda mai registrata nel Regno Unito ma le previsioni indicano che la forte ondata di calore che ha colpito buona parte dell'emisfero nord, Italia compresa, sia destinata a replicarsi più volte nei prossimi anni. Per cercare di comprendere meglio le dinamiche alla base di questi eventi estremi i ricercatori cinesi hanno voluto applicare gli attuali modelli di previsione della circolazione atmosferica per analizzare quel che è avvenuto nel 2021, un'altra violenta ondata di calore che ha colpito in particolare il Nord America, in particolare il versante del Pacifico, provocando circa 1.500 decessi, stragi di animali marini ed enormi incendi. Secondo gli autori i modelli indicano chiaramente che la ragione principale di questi picchi di calore sono chiaramente i gas serra che alterano i flussi 'normali' delle correnti atmosferiche.
"Se non vengono prese misure appropriate - ha commentato Wang - la probabilità che si verifichino ondate di caldo estremo aumenterà e avrà un ulteriore impatto sull'equilibrio ecologico, nonché sullo sviluppo sostenibile a livello sociale ed economico".