(ANSA) - TORINO, 04 AGO - "Il rischio concreto è che già in
agosto molte mandrie lascino gli alpeggi: l'erba è secca e
l'acqua manca. I tempi minimi di alpeggio, anche in funzione dei
premi della Pac (Politica agricola comune), rischiano di non
essere rispettati".
Il problema però non è solo anticipare la discesa. "La
stagione foraggera - spiega - è stata difficoltosa anche in
pianura, con pochissimo fieno prodotto, fatto che si traduce in
aumenti spropositati dei prezzi. In due anni il prezzo è già
raddoppiato, dai 10 euro ai 20-25 euro al quintale. Oggi è
intorno ai 35 euro. Insostenibile per le aziende, soprattutto
quelle dei margari, che si approvvigionano quasi totalmente
all'esterno. Urge un confronto con la Regione - sottolinea - per
capire come andare incontro alle esigenze di queste aziende,
perché da sole non possono reggere. Bisogna derogare ai tempi
minimi per l'alpeggio e prevedere sostegni economici, perché è
impossibile superare l'inverno con questi costi e col prezzo dei
vitelli (soprattutto di razza piemontese) ai livelli di 20 anni
fa".
"Come Uncem - prosegue - riteniamo fondamentale il ruolo
delle imprese zootecniche, anche e soprattutto come presidio di
gestione di territori, che se fatta con buon senso e su basi
scientifiche, apporta benefici ambientali che si traducono in
vantaggi collettivi. Se non si interviene concretamente -
conclude - rischiamo di far saltare definitivamente un settore
che da centinaia di anni permette un utilizzo equilibrato e
sussidiario delle risorse foraggere in montagna e in pianura. E
alla fine resterà a sfruttare i pascoli solo chi fa il margaro
per hobby o per i premi". (ANSA).
Siccità: Uncem Piemonte,rischio discesa da alpeggi ad agosto
"Fuori controllo prezzo fieno. Urge confronto con la Regione"