Un gigantesco parallelepipedo ricoperto da doghe verticali di un legno "destinato a diventare grigio sporco" in pieno centro storico di Dobbiaco. E' questo il nuovo progetto che il Comune si appresta a realizzare, proprio accanto al castello di Massimiliano I, uno degli edifici storici più belli e preziosi del paese.
Il progetto, che porta la firma degli architetti Angelika Bachmann ed Helmut Stifter di Falzes, già autori del discusso rifugio New Schwarzensteinhütte, ha vinto il concorso di progettazione quando l'assessore comunale competente era Bernhard Mair, nel 2013, ma è ora che si vuole realizzare e la protesta, sopita nel frattempo, ha ripreso corpo.
"Se penso che nell'albergo che hanno buttato giù ci andava Mahler mi vengono le lacrime agli occhi - racconta Giorgio Sini, compositore e direttore d'orchestra in vacanza in Val Pusteria da quando era piccolo - e ora pensare che anche accanto al Castello, che è proprio dietro la piazza, nel cuore del centro storico di Dobbiaco, si possa costruire un obbrobrio del genere, è una vera sofferenza". Questa zona della val Pusteria, infatti, è "realmente a rischio - incalza Michael Viertler - visto che, oltre a costruire tutti questi cubi in mezzo al paese (ne hanno già realizzati altri lungo il corso ndr) che, peraltro, creano un sacco di problemi con la neve e con il freddo, puntano anche a tagliare mezzo bosco, nella parte bassa della montagna, per fare, in vista delle Olimpiadi, una rotatoria che potrà portare più facilmente un fiume di macchine verso Cortina, invece di potenziare la linea ferroviaria". Per non parlare, poi, di "un ponte che vorrebbero costruire a ridosso di San Candido" sempre per facilitare il traffico automobilistico. Il tutto, con buona pace delle varie organizzazioni ambientaliste locali che cercano di difendere i boschi malati anche per la crisi climatica e di migliorare la qualità dell'aria.
L'idea provocatoria, ora, è quella di realizzare delle cartoline con tutti questi edifici, "simili a brutti cubetti delle costruzioni dei bambini", come dice una signora di Treviso che fotografa il nuovo albergo della piazza ancora in costruzione, con la scritta "Saluti da Dobbiaco". "Vedremo così anche i turisti cosa ne pensano, se il paese così ridotto continuerà o meno a essere una meta turistica di pregio come è stata sinora", ironizza tristemente Viertler.
A Dobbiaco l''ecomostro' accanto al Castello
Cittadini e turisti protestano per l'ennesimo scempio edilizio